I senatori non vogliono togliersi lo stipendio (come promesso da Renzi)?

01/02/2016 di Redazione

Matteo Renzi lo ha ripetuto più volte, anche prima di insediarsi a Palazzo Chigi: dopo la riforma della costituzione i senatori dovrebbero lavorare gratis. Eppure i diretti interessati (o parte di essi) non sembrano intenzionati a tagliarsi lo stipendio.

 

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STIPENDIO SENATORI, LA RICHIESTA DI «ARMONIZZAZIONE» CON LA CAMERA

Da qualche giorno circola un documento interno («Proposte dei collegi dei questori in merito alle integrazioni funzionali tra le amministrazioni del Senato e della Camera») che spiega come «con riferimento allo status dei parlamentari» occorra:

«procedere all’armonizzazione delle discipline vigenti presso i due rami del Parlamento circa le competenze spettanti ai deputati e ai senatori, in carica e cassati dal mandato, nonché ai loro aventi diritto, anche alla luce delle prospettive della riforma costituzionale in itinere».

In altre parole: bisognerebbe salvare indennità e rimborsi dei membri dell’assemblea di Palazzo Madama. Ne parla Sergio Rizzo sul Corriere sella Sera:

Secondo quanto più volte ha ripetuto Renzi, in quanto espressione dei Consigli regionali i futuri senatori si dovrebbero accontentare dell’emolumento legato a quel ruolo: non più di 11.100 euro al mese lordi e onnicomprensivi. Il termine «armonizzazione» significa forse che il compenso dovrà essere adeguato a quello dei parlamentari? E quale in particolare, l’indennità attuale dei deputati o dei senatori? I deputati hanno diritto a un’indennità netta di 5.346,54 euro mensili, più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro, oltre a 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323.70 fino a 3.995.10 euro ogni tre mesi per i trasporti. Oggi ai senatori spetta invece un’indennità mensile netta di 5.304,89 euro, più una diaria di 3.500 euro, più ancora un rimborso per le spese di mandato pari a 4.180 euro, più 1.650 euro al mese di rimborsi forfettari fra telefoni e trasporti. A conti fatti e senza considerare le eventuali indennità di funzione, i componenti del Senato intascano ogni mese 14.634.89 euro contro 13.971,35 dei deputati. Ovvero, 663 euro di più. Differenze da poco, sulle quali però si continua a discutere, anche se questa volta in un clima surreale: la Costituzione sopprime un’indennità che però a quanto pare si ostina a sopravvivere, magari in altre forme.

(Foto: ANSA / GIUSEPPE LAMI)

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