Stipendi dipendenti pubblici, Renzi: «Più soldi per il rinnovo dei contratti»

28/07/2016 di Donato De Sena

«Da 7 anni i dipendenti pubblici non hanno un aumento di stipendio, bisogna riaprire la fase contrattuale e abbiamo iniziato mettendoci al tavolo sul serio. La cifra nella legge di Stabilità è poco più che simbolica, siamo pronti a mettere più denari purché sia chiaro che chi lavora in Pa deve essere premiato e chi fa il furbo va punito». È questo uno dei principali annunci di Matteo Renzi al termine del Consiglio dei Ministri di oggi, durante il quale sono stati approvati in via definitiva quattro decreti attuativi della riforma della pubblica amministrazione.

STIPENDIO DIPENDENTI PUBBLICI, AUMENTO IN ARRIVO

L’aumento di retribuzione riguarda milioni di lavoratori. «È vero che sono stati sette anni di crisi e nel settore privato si sono persi posti di lavoro, ma – ha spiegato il capo del governo – se vogliamo tornare a crescere è chiaro che dobbiamo aprire in modo molto serio la fase contrattuale. Abbiamo iniziato mettendoci al tavolo davvero con associazioni di categoria e sindacati, siamo pronti a discutere». E ancora: «Lo Stato deve essere più semplice, ma anche capace di riconoscere che chi lavora bene non può avere bloccato lo stipendio per 7 anni».

 

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Dopo la posizione espressa dal premier sembrano ovviamente fiduciosi i sindacati. In una nota il leader Uil Carmelo Barbagallo ha affermato: «Siamo particolarmente soddisfatti che il Presidente del consiglio abbia accolto le nostre reiterate sollecitazioni: l’impegno a mettere piu’ risorse a disposizione per il rinnovo dei contratti dei lavoratori del pubblico impiego puo’ essere benzina nel motore della trattativa appena iniziata». E poi: «Il premier ha dichiarato che si deve sanare un’ingiustizia e che bisogna finalmente rinnovare i contratti dei dipendenti pubblici che attendono questo momento da sette anni. E ha anche detto che se vogliamo tornare a crescere, occorre aprire in modo serio la fase del rinnovo contrattuale. Tutte queste sono esattamente le nostre rivendicazioni e le nostre ragioni, perché senza il recupero del potere d’acquisto dei lavoratori e dei pensionati il Paese non cresce. Se a un impegno così forte, dunque, seguiranno i fatti, quella odierna sarà una svolta significativa».

INVESTIMENTI, CORSIA PREFERENZIALE PER ALCUNI PROCESSI

Renzi ha annunciato anche il cosiddetto Sblocca Opere. «Oggi – ha detto il presidente del Consiglio – viene approvato in via definitiva il provvedimento che permette a determinati processi amministrativi carichi di particolare impatto di avere una corsia preferenziale: ad esempio per un investimento che crea 300 posti di lavoro ci sono trafile, ora invece se c’è consenso ha una corsia preferenziale». Il ministro della Pa Marianna Madia ha spigato che si tratta di un intervento che consentirà «un’accelerazione dei procedimenti» e che «chiude un gruppo di provvedimenti che abbiamo già approvato in via definitiva».

NOMINA DEI MANAGER DELLA SANITÀ, CAMBIA LA GOVERNANCE

Approvato anche il decreto attuativo sulle nomine dei dirigenti in sanità. «Cambia la governance della Sanità», ha affermato il ministro Lorenzin durante la conferenza stampa al termine del Cdm. Il provvedimento prevede fra le altre cose anche una valutazione dei manager. «I direttori generali non verranno valutati solo in base agli obiettivi economici, ma anche quelli di salute, il raggiungimento dei Lea, l’accesso e il flusso dei dati, con la loro puntuale trasmissione, l’adesione al piano degli esiti, il mantenimento degli obblighi di trasparenza, con norme anticorruzione e raggiungimento obiettivi in termino di liste di attesa. Qualora le performance siano valutate negativamente il dg decade automaticamente dopo due anni, così come decade se si riscontra una mala gestione, ed esce dall’albo. Lo stesso tipo di procedura viene applicata per direttori amministrativi e sanitari degli ospedali».

CORPO FORESTALE ACCORPATO, FORZE DI POLIZIA DA 5 A 4

I corpi di polizia, intanto, passano da cinque a quattro con il decreto che accorpa la Forestale. «Si passa da 5 a 4 forze di polizia, i forestali passeranno all’interno dei carabinieri», ha affermato Renzi al termine del Cdm. «Siamo il paese occidentale con il maggior numero di forze di polizia, sono cinque: carabinieri, polizia, finanza, forestale e penitenziaria». «Abbiamo fatto un percorso – ha spiegato il premier – coinvolgendo donne e uomini della forestale, per portarli all’interno dell’arma dei carabinieri. Per dare un messaggio ai cittadini. Che non vuol dire meno poliziotti o carabinieri per le strade, ma i corpi si riducono, da 5 si passa a 4. L’organizzazione diventa più semplice. Ci saranno più carabinieri».

(Foto di copertina da archivio Ansa)

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