Stefano Esposito: «Ho un’etica del tifo: non rinnego il mio passato ultrà e non chiedo scusa»

03/09/2015 di Redazione

Nessun passo indietro, nessun mea culpa. Stefano Esposito non si pente dell’intervista a La Zanzara su Radio 24 in cui ha rivendicato il suo passato di ultrà della Juventus e cantato “Roma m…Roma m…” come quando andava in curva, a fare pure qualche rissa con i tifosi giallorossi. Anzi rilancia: «Si dovranno rassegnare: hanno un assessore ai Trasporti che dice sempre la verità, che non finge, non cambia opinione» spiega a Giovanna Vitale su Repubblica in edicola oggi. Con buona pace di chi gli consigliava maggior cautela, visto il ruolo in Campidoglio, e di chi come D’Alema pretendeva delle scuse per aver offeso una tifoseria che a Roma ci vive.

stefano esposito roma juventus
ANSA/GIUSEPPE LAMI

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Esposito tira dritto: ne va del suo essere bianconero.

Niente scuse?

«E di che? Di una cosa avvenuta 30 anni fa? Ma per favore. E poi scommettiamo che fra tutti i moralisti che ora mi attaccano c’è pure chi allo stadio grida ancora “Juve merda” e magari mena? » […]

A proposito di sciarpe, anche Veltroni è juventino, ma da sindaco non si è mai sognato di ostentare la sua fede, anzi in qualche occasione ha anche indossato i colori della Roma. Tutto un altro stile, non crede?

«È un problema suo. Io non lo farò mai. Mai indosserò una sciarpa diversa da quella juventina. Anche se ormai l’ho appesa la chiodo, ho smesso di andare allo stadio anni fa. Ho un’etica del tifo, io».

 

Photocredit copertina ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

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