Stefano Esposito, l’assessore che si schiera contro lo Stadio della Roma

L’assessore Stefano Esposito si lancia contro lo stadio della Roma. Il neo assessore ai trasporti sfida il lavoro già fatto dal Comune e della Giunta Marino, mettendosi di traverso rispetto all’ingente investimento che gli americani vorrebbero portare nella Capitale.

Insomma, tra gaffe radiofoniche e contrasto al progetto Stadio, appare chiaro che il Senatore-Assessore non abbia tra le proprie priorità di quello di suscitare la simpatia dei tifosi giallorossi.

Grade spazio sul Messaggero alla presa di posizione dell’assessore piemontese, che sembrerebbe pronto a rallentare il progetto Tor Di Valle, non considerandolo una priorità. In contrasto con quanto fatto fino ad oggi dalla giunta.

Scrive Lorenzo Di Cicco, autore dell’intervista

Insomma, Stefano Esposito, assessore ai Trasporti di Roma Capitale, sul nuovo stadio a Tor di Valle ha più di un dubbio. Il suo match (dialettico) con il collega di giunta Giovanni Caudo, con delega all’Urbanistica, sembra solo cominciato. Perché per il titolare della Mobilità non solo «le priorità di Roma sono altre», ma soprattutto altri sono i problemi che riguardano lo stadio e il mega-complesso di negozi, uffici e alberghi che Pallotta e il costruttore Parnasi vorrebbero edificarci attorno.

Nonostante il comune abbia decretato addirittura la pubblica utilità del progetto, l’assessore-senatore sembrerebbe volersene scordare e riportare tutto il progetto al punto di partenza.

Cosa non la convince, assessore Esposito?
«Io mi chiedo questo: ma il problema dello stadio della Roma è quante corse ci sono e quale mezzo lo collegherà? Non ci sono problemi urbanistici, non c’è la Procura della Repubblica che ha messo sotto la lente il progetto?».
L’assessore Caudo ha detto: o passano 16 treni l’ora sulla Roma-Lido oppure il progetto salta. È d’accordo?
«Ma tutti gli altri problemi sono risolti? La parte ambientale, la parte dell’interesse pubblico, le questioni urbanistiche, gli espropri? È tutto risolto? Cioè non si autorizza lo stadio della Roma perché non si sa quanti treni ci arrivano e quale linea della metropolitana lo servirà? È questo il problema? Comincino ad affrontare i temi veri, questo è l’ultimo o il penultimo. Poi, sinceramente, con tutti i problemi che ci sono in questa città ci occupiamo dello stadio?».

Insomma, l’assessore pare essere un marziano, non sa probabilmente che la giunta di cui fa parte per lungo tempo è stata grande sponsor del progetto che lui ora definisce non prioritario.

In teoria c’è una delibera che a dicembre ha dichiarato l’interesse pubblico, in via preliminare…
«Ma l’iter di quel percorso si è concluso? Abbiamo un sacco di problemi da affrontare prima dello stadio. Quando arriverà il momento di parlare del progetto Tor di Valle ne discuteremo, affrontando anche l’aspetto trasportistico. Ma non mi sembra che siamo di fronte all’impellente necessità di autorizzarne la costruzione. Spero che il progetto venga autorizzato naturalmente. Ma non mi risulta che l’iter sia completato e soprattutto che manchino solo i trasporti. Io mi devo occupare di altro: tra due mesi c’è il Giubileo, c’è un’azienda come l’Atac che non approva il bilancio. Ci sono i treni rotti. Ma di che stiamo parlando?».

Ma non è che dice così perché prevale il suo animo juventino, da ex ultrà che allo stadio cantava «Roma mer…»?

«Guardi, è una considerazione stupida. Io come assessore ai Trasporti devo fare in modo che la gente vada al lavoro e torni a casa in modo adeguato. La vicenda dello stadio della Roma è ancora sulla stratosfera».

E noi che pensavamo fosse approdato in regione.

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