Westworld 2×09 – Recensione dell’episodio “Vanishing Point”
18/06/2018 di Redazione
Ecco la nostra recensione del nono episodio di Westworld 2 andato in onda su Sky Atlantic dal titolo “Vanishing Point” (Punto di Fuga)
Questa settimana siamo arrivati veramente agli sgoccioli, al penultimo episodio prima della conclusione di questa seconda stagione di Westorld, ma non siamo ancora in grado di tirare le somme, perchè non ancora giunti all’ultima fermata, al capolinea.
Il nono episodio di Westworld 2 si intitola “Vanishing Point” (Punto di Fuga). Il Punto di Fuga può assumere diversi significati ed entrambi si possono ricollegare a questa Serie Televisiva. In arte, nella prospettiva il punto di fuga è un punto verso il quale le linee parallele sembrano convergere quindi ricollegandolo a Westworld potremmo ipotizzare che siamo arrivati al punto in cui le trame dei vari personaggi convergono e sappiamo che sono quasi tutti diretti nella valle, oppure in altro ambito indica il punto in cui qualcosa finisce, termina e possiamo collegarlo in due momenti che vedremo successivamente in questa recensione.
L’Uomo in Nero è il protagonista assoluto di questo nono episodio di Westworld 2
Il protagonista assoluto di questo nono episodio di Westworld 2 è senza ombra di dubbio William, dove riusciamo a capire le motivazioni, le sue battaglie interiori, che hanno portato l’uomo ad abbracciare due personalità completamente diverse all’interno di se stesso: quella del magnate generoso, con una bella famiglia di facciata e lo spietato assassino freddo e violento all’interno del parco di Westworld.
Per quanto abbia provato a costruire un muro per separare le due personalità, sua moglie che viveva accanto a lui è riuscita a scoprirlo, rimanendone colpita profondamente, tanto da farla cadere prima nell’alcolismo e poi nel suicidio come unica via di fuga possibile dall’orrore generato, dalla conoscenza della verità.
“Se continui a fingere, non ricorderai più chi sei realmente”
E ora William è ferito, nelle mani di sua figlia che l’aveva recuperato dagli abitanti della Nazione Fantasma, dove possiamo finalmente assistere ad un vero e proprio confronto tra i due. Emily chiede dei chiarimenti al padre in merito ai piani della Delos, come se fosse alla ricerca della vita eterna fingendo di volerne prendere parte, ma in realtà il suo vero scopo è scoprire le vere ragioni che hanno portato la madre a suicidarsi
Questo confronto è un fallimento su tutta la linea, William è in preda ai deliri, sempre più convinto che Emily sia un Host mandato da Ford come ostacolo al compimento della sua missione e mentre lei cerca di rassicurarlo, lui ormai sopraffatto dalla paranoia commette un gesto impensabile: spara a sua figlia, al suo stesso sangue. Non abbiamo la conferma della sua morte ma sembra molto probabile che l’ultimo legame con il mondo esterno dell’Uomo in Nero sia andato perduto e con esso anche la sua ragione.
La rivelazione di Bernard in questo nono episodio di Westworld 2
Se in precedenza avevamo scoperto il ruolo ed il contenuto della Culla con la sua successiva distruzione, ora grazie ad un dialogo tra Bernard ed Elsie veniamo a conoscenza del fatto che in Westworld il luogo misterioso al di la’ della collina viene chiamato “The Forge” La Fucina, un edificio dove vengono replicate le cognizioni di tutti i visitatori che sono stati all’interno dei parchi, ora messi a nudo sotto forma di codice in un’enorme server molto più grande della Culla.
Bernard sa che tutti gli host sono diretti proprio lì, quindi vuole arrivare prima di loro per riuscire a metterla in sicurezza ed usarla a suo vantaggio per porre fine alla guerra tra umani e Host. Non solo, decide di abbandonare Elsie, per paura di poterle fare del male a causa di Ford, Per quanto Bernard abbia provato ad eliminare i dati (la presenza di Ford nella sua testa) è impensabile che Robert non abbia un piano di riserva, è sempre il burattinaio di Westworld dopotutto.