Westworld 2×08 – Recensione dell’episodio “Kiksuya”
11/06/2018 di Redazione
Ecco la nostra recensione dell’ottavo episodio di Westworld 2 andato in onda su Sky Atlantic dal titolo “Kiksuya”, parola del popolo Lakota che significa ricordare
Settimana scorsa, nel settimo episodio di Westworld 2 “Les Écorchés” avevamo assistito ad una rivisitazione di informazioni di cui lo spettatore era già consapevole, come ad esempio il fatto che lo scopo primario di Westworld si basa sulla raccolta dei dati, o di Ford che sta ancora manovrando i fili come un perfetto burattinaio.
Questa settimana nell’ottavo episodio di Westworld 2 veniamo trasportati nella storia del mondo della nazione fantasma, e gran parte dell’episodio è parlato in Lakota, una lingua Sioux che ancora oggi è parlata da circa 2000 nativi americani, che vivono principalmente nel Nord e nel Sud Dakota. “Kiksuya” il titolo di questa puntata in Lakota, significa ricordare.
“Kiksuya” si apre con un William ferito, ormai allo stremo delle forze ma che nonostante tutto, non vuole cedere alla morte (ve l’avevo detto che l’Uomo in Nero ha più vite di un gatto). Sarà l’arrivo di Akecheta a portarlo in salvo conducendolo all’interno del villaggio della nazione fantasma, dove si trova anche la figlia di Maeve
Ed è proprio a quest’ultima che Akecheta (Zahn McClarnon) rivela tutta la sua storia, il suo risveglio avvenuto sin dalla prima ribellione degli host, dalla morte di Arnold, trovando il disegno del labirinto comincia il suo viaggio per il raggiungimento dell’autocoscienza. Ma è risaputo che in Westworld ogni comportamento autonomo di un host rappresenta una anomalia, così da un ruolo semplice come quello di abitante di un villaggio, viene riprogrammato in un selvaggio sanguinario
La storia di Akecheta è un breve racconto all’interno di Westworld, fluido slegato dal resto della trama principale se non per alcuni piccoli intrecci, come ad esempio l’incontro con Logan che in preda al delirio fu il primo a pronunciare il tema principale di tutta la seconda stagione di Westworld: la Porta
Di nuovo la porta, di nuovo la valle al di là della collina, e adesso anche Akecheta è a conoscenza dell’esistenza del luogo che conduce verso un altro mondo che nessuno di noi, ancora sa cosa veramente rappresenta e cosa viene celato al suo interno.
Tramite i ricordi di Akecheta in questo ottavo episodio di Westworld 2, abbiamo anche il piacere di osservare il suo incontro con il Dott. Ford, che prepara l’host in merito al suo ruolo che avrà nella seconda ribellione, quella che come ben sappiamo ha portato alla morte del creatore del parco stesso. Akecheta dovrà radunare e condurre il suo popolo nel mondo nuovo
Ma il racconto s’ interrompe con il giungere di Emily pronta a riprendersi il padre ma non certo per salvarlo, la rabbia e il dolore che esprimono i suoi occhi confermano le parole che è lei stesa a dire e in Lakota:
“vogliamo la stessa cosa, ma la mia sara’ molto molto peggiore”
Così Emily recupera suo padre, ma per portarlo dove? E soprattutto, come fa a conoscere il Lakota? Che la figlia di William sia veramente un host come era stato più volte ipotizzato dai fan di Westworld?
Continua a pagina due per sapere cosa succede a Maeve in questo ottavo episodio di Westworld 2
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