Venezia 75: Incontro con Vanessa Redgrave “I governi sui migranti mi fanno bestemmiare”

Vanessa Redgrave nella conferenza stampa prima della consegna del Leone d’Oro alla carriera al Venezia 75 ha parlato in modo durissimo dei governi attuali sul tema immigrazione.

Vanessa Redgrave è arrivata a Venezia 75 insieme al marito Franco Nero con il fascino che accompagna le attrici immortali, quelle in grado di essere riconosciute anche con solo il nome. L’attrice ha ricevuto il Leone d’Oro alla carriera e ha incontrato la stampa per parlare di una carriera unica, ma anche del problema dei migranti al centro della cronaca europea e soprattutto italiana. L’attrice ha provato a parlare in italiano riuscendoci molto bene, ecco cosa ci ha raccontato.

Perché ha deciso l’anno scorso di passare alla regia con Sea Sorrow – Il dolore del male?
Vanessa Redgrave: “Non ho deciso, è successo. Solo chi conosce i fatti può capire tutto ma non sono conosciuti da tanta gente. Sono stata felice che Franco Tulliani ha deciso di prendere il nostro film ed è stato visto da tanta gente a Milano, a Roma non tanto come New York”.
Quando lei è nata suo padre è uscito e ha detto è nata una grande star, si sente di essere nata stella?
Vanessa Redgrave: “Non mio padre Michael Redgrave, ma Lawrence Olivier. No, a tre anni r mezzo e quattro anni siamo stati evacuati durante la guerra per andare in campagna nel nord. Il governo ci chiamava gli evacuati dicendo di prendersi cura di noi. Questo è successo a Londra durante la guerra, chi ha fatto il montaggio del film ha trovato la frase e lo abbiamo messo nella locandina del film. Il governo britannico rifiutava asilo a qualsiasi rifugiato cinque anni prima, poi siamo diventati i rifugiati noi. Perché i governi non spiegano che oggi dobbiamo aiutare i rifugiati perché è un dovere nazionale. Ero molto piccola, sono andata lontano con mio fratello è più tardi venne mia sorella più piccola. Eravamo consapevoli della guerra, io volevo aiutare il mio paese e fare quello che facevano in miei zii combattendo su una nave. Ho indossato delle galosce, ho preso un cappello di latta e ho preso un bastone di legno tenendolo come un fucile, se i tedeschi fossero stati veramente pronti ad invaderci ci sarei stata io pronta”.
Quando ha capito che esser un’attrice era il modo di dare senso alla sua vita?
Vanessa Redgrave: “In realtà non ha colpito il segno, tutti noi ascoltiamo la radio ed eravamo obbligati ad ascoltare alle sei di sera il giornale radio con le notizie dalla nazione con la BBC. Ascoltavamo le previsioni del tempo che sembravano Shakespeare. Raccontavano arrivo di uragani, e ascoltavamo per i nostri zii in marina. Tutta la nostra vita era basata sulla radio. Ricordo quando chiedemmo in radio a tutti di pagare mezzo penny ciascuno per aiutare la marina britannica. Questa esperienza con la radio e stata prima esperienza sulla narrativa. Raccontai che avevo perso tutto ed ero abbandonata, il mio sceneggiatore mi disse di elencare 50 cose che non avevo perso. Io ho dimenticato quelle cose ed ero bloccata, finché il mio amico ha detto Vanessa ha rovinato tutto e ricominciamo. Questo è stato il primo sforzo di attrice”.
Racconta di un’attualità che non ha riscontrato grande sensibilità, qual è la risposta che si è data rispetto al problema dei rifugiati?
Vanessa Redgrave: “Sto cercando di non bestemmiare perché mi sento una grande rabbia dentro verso i governi che hanno perso la comprensione della realtà nei loro paesi e nel resto del mondo, non possono pensare all’essere profugo e alla donna che perda il bambino nel mare. Grandi paesi, piccoli paesi, in Italia e nei paesi terremotati in Italia ci sono ancora le macerie. In Inghilterra non so se avete letto Windrush, la nave che ha portato giovani da Giamaica e altri paesi caraibici per lavorare perché all’epoca c’era bisogno di lavoratori economici. In Inghilterra invece c’è uno scandalo infinito perché il popolo inglese ha capito che il nostro governo non capisce niente e rompe tutte le leggi. Fa delle cose che una persona umana dovrebbe vergognarsi”.
Ricordo che molti anni fa rifiutò un premio dalla regina Elisabetta, lo farebbe ancora e perché?
Vanessa Redgrave: “Non mi è stato mai offerto di nuovo, ma per me è importante raccontare i fatti con verità. Io non sono contro la famiglia reale, fanno delle cose molto buone ed è una delle guide che può salvare Inghilterra in molti casi. Sono i media i responsabili, non la famiglia reale e la regina che offre un premio ad un attore. È il governo in carica che decide a chi dare un premio. Nessuno può dire che io abbia rifiutato un’onorificenza dalla regina, l’ho rifiutata dal primo ministro. Non avrei mai potuto accettare un premio politico da Blaire dopo aver portato in Guerra tante persone su una bugia”.

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