Under Pressure: Recensione del pilot della nuova serie di Sky Atlantic
26/09/2018 di Redazione
Sky Atlantic ha presentato per il Series Day l’anteprima di Under Pressure, il nuovo medical drama in arrivo ad ottobre.
L’iniziativa della pay per view più diffusa nel nostro Paese rappresenta una pietra miliare importante per il medium televisivo: per la prima volta un canale italiano acquista una serie televisiva brasiliana che non sia una soap opera, anzi un medical drama.
Un genere che sappiamo aver vissuto un periodo molto florido, soprattutto nel nostro Paese, e che ha dato luogo anche a delle variazioni sul tema in chiave ironica: stavolta, però, ciò che vuole raccontare Under Pressure è una storia realmente toccante, che va a stuzzicare corde emotive già dai primi minuti della vicenda.
Parlavamo di cornice innovativa perché il progetto messo in piedi dal nuovo Anteo, rinato come palazzetto del cinema in centro a Milano, ci ha permesso di godere di un’esperienza a tutto tondo: durante la visione del primo episodio di Under Pressure, infatti, il nostro Series Day si è sviluppato attraverso una gradevole degustazione culinaria organizzata da Eataly, partner dell’evento.
Invece di ritrovarsi con i soliti popcorn, quindi, Sky Atlantic ci ha permesso di affrontare la visione con una vera e propria cena, che diventa un’esperienza consigliabile a molti degli spettatori futuri, che potranno unire due intrattenimenti di ottima qualità. Passando invece a quella che è stata la visione della serie televisiva brasiliana ci ritroviamo immediatamente in medias res, senza temporeggiare e senza indugiare sulla presentazione dei personaggi, che saranno poi approfonditi nel corso dell’ora che abbiamo dedicato a Under Pressure.
All’interno di una caotica sala rossa di un ospedale a Rio de Janeiro, un team di dottori deve decidere di intervenire o meno su una donna incidentata e a rischio di morte: a capo dell’equipe c’è il Dottor Evandro, capo-chirurgo con una lunga esperienza alle spalle, stavolta fermato da un solo problema. La donna in sala operatoria è sua moglie, della quale non sappiamo molto, se non che l’incidente, per l’appunto, l’ha messa gravemente a rischio.
Non avendo la forza d’animo di attendere l’arrivo di un collega che possa sostituirlo, Evandro decide di intervenire, spinto dalla foga dell’affetto maritale e bramoso di tenere in vita la moglie: l’operazione, purtroppo, fallisce e il suo talento, la sua esperienza e la sua bravura vengono in un solo secondo annullate da quell’errore fatale, che lo condizionerà per l’intera carriera. Dopo questa brusca introduzione, ci ritroviamo proiettati avanti di un anno nella vita di Evandro, circondati da altri medici e da un’equipe composta da numerosi internisti.
Andata in onda lo scorso 25 luglio in Brasile, la prima puntata di Under Pressure continua affrontando in maniera parallela la trama orizzontale della serie, che vede Evrando alle prese con la lotta interiore per dimenticare l’errore che ha spinto la moglie alla morte, e le numerose trame verticali, che vedono come protagonisti i medici alle prese con svariati malati: ognuno di essi ha una caratteristica particolare, una storia da raccontare, una vicenda che ramifica in quel sottobosco di conoscenze quasi da quartiere che si ritrova nelle trame di Rio de Janeiro.
Si passa dal ragazzino che sta per ingerire una piccola partita di droga all’artista di ottant’anni che anela esclusivamente un ultimo bicchiere del suo liquore preferito, il cachaça, per concedersi poi, sazio, all’abbraccio della morte: tutte vicende che ci permettono di entrare in contatto con una realtà molto più rude e tragica degli ospedali americani ai quali siamo stati abituati dai medical drama.
In Brasile la situazione è diversa, rassomiglia a quelle che sono le problematiche che riscontreremmo in una periferia italiana, tra corridoi che rasentano il lercio e attrezzature ospedaliere non sempre funzionanti. È in questa situazione che si esalta la cooperazione, la vicinanza di un’equipe che si fa supporto vicendevolmente e che affrontare le numerose problematiche in maniera a volte anche creativa.
La narrazione è incalzante, non lascia spazi morti, racconta tutto con un ottimo ritmo e si lascia accompagnare da una regia ordinata, a volte sopra le righe nel rendere il più reale possibile il contatto con la sala operatoria, tra bisturi, incisioni, garze e sangue: elementi che danno realismo alle riprese, ma che potrebbero incocciare contro uno stomaco non così coraggioso della gran parte della platea alla quale si rivolge la serie tv.
In conclusione, però, ricordando il coraggio di Sky Atlantic che ha puntato su un medical drama brasiliano e che quindi sancisce un importante pietra miliare nell’industria televisiva, vogliamo premiare Under Pressure e lasciarci incuriosire per il prosieguo della serie, già conclusa in Brasile, ma che in Italia avrà vita lunga due mesi da ottobre prossimo.