The Handmaid’s Tale – Recensione episodio 2×04 “Other Woman”
10/05/2018 di Redazione
Recensione del quarto episodio della seconda stagione di The Handmaid’s Tale dal titolo “Other Woman” (L’Altra Donna)
Mentre è incatenata, June viene messa fronte ad una scelta: decidere se ricominciare ad essere l’ancella DiFred, con il conseguente trasferimento a casa del comandante Waterford, oppure rimanere June, la donna che verrà giustiziata dopo aver partorito. Di nuovo il tema della sopravvivenza, ma se prima si trattava di fuggire o accettare un ruolo scomodo all’interno di una società grottesca, adesso per continuare a vivere deve lasciarsi alle spalle tutto il suo IO, la sua persona
E così DiFred tornata a vivere a casa dei Waterfrod, sotto la stretta sorveglianza di Zia Lydia, è costretta a celebrare il baby Shower tenuto da Serena, contornato da una cerimonia innaturale, assurda come ogni celebrazione a cui siamo stati abituati in The Handmaid’s Tale. Ma June non è ancora pronta a piegarsi, ha lottato troppo per permettere a degli invasati di piegarla.
Il titolo in questo quarto episodio di The Handmaid’s Tale 2 “Other Woman” assume un triplice significato
“Other Woman” ( l’altra donna), assume un triplice significato in questo quarto episodio di The Handmaid’s Tale 2: l’altra donna è June nel passato, colei che ha iniziato una relazione con Luke mentre lui era ancora sposato, distruggendo un matrimonio senza preoccuparsi delle conseguenze, dei sentimenti della moglie. è l’adultera che l’ha portata ad indossare i panni dell’ancella in Gilead
L’altra donna è DiFred, l’ancella della famiglia Waterford che deve adempiere il suo dovere, è la persona che June deve essere totalmente ed esclusivamente se vuole sopravvivere. Colei che deve ubbidire, che non ha più un passato e non può più permettersi di avere un’opinione su niente
Ma l’altra donna in questo episodio di The Handmaid’s Tale 2 è anche Serena #Never a Joy, la moglie del comandante, colei che crescerà il bambino di June. Serena è sempre più aggressiva, sia verbalmente che fisicamente, schiava di una situazione che in fondo non accetta, ossessionata dal desiderio di diventare madre ma legato dalla frustrazione che la persona che lo sta esaudendo è qualcuno che lei disprezza e detesta