The Good Doctor 2×11: Recensione dell’episodio “Quarantine Part Two”
16/01/2019 di Redazione
Dopo la pausa natalizia che ci aveva lasciati con un incredibile cliffhanger, l’undicesimo episodio di The Good Doctor 2 è andato in onda
Un climax ascendente ha portato ad un finale a sorpresa: bloccati in quarantena, i medici del San Jose St Bonaventure sono in piena crisi. La dottoressa Lim è stata infettata e ha un collasso, Shaun è completamente bloccato ed il figlio di Parker si è sentito male. La puntata 2×11 di The Good Doctor si riapre partendo questi momenti cruciali.
The Good Doctor 2×11 | Recensione
L’undicesimo episodio di The Good Doctor nel cercare di risolvere le problematiche che sono insorte nel midseason finale, ruota attorno a due temi molto importati: l’affetto e l’onestà. Il ragazzo che ha avuto una crisi allergica è il figlio di Parker, i due non hanno un buon rapporto, anzi, Parker è un padre molto assente. Esploriamo così il rapporto padre-figlio. Di supporto a questa tematica e alla redenzione è il caso del giovane che necessita di un trapianto al midollo spinale e che ha trovato nel padre, desideroso di legarsi nuovamente al figlio, un donatore perfetto.
Se nell’episodio 2×10 il figlio di Parker ha mostrato un suo lato colmo di rabbia per il padre, in quest’ultimo episodio di The Good Doctor si dimostra un ragazzo desideroso di affetto e attenzioni. Parker, vedendolo in difficoltà, rischia la vita ed entra nella zona in quarantena per accorrere in suo aiuto. È una dimostrazione molto eroica, è quello che qualunque genitore amorevole avrebbe fatto. Ma da subito è, giustamente, chiarito che non servono gesti eclatanti per dimostrare il proprio affetto: sono le piccole azioni e le piccole presenze che attestano l’interesse nell’altro.