The 100 5×11 – Recensione dell’episodio “The Dark Year”
26/07/2018 di Redazione

Stanotte è uscito l’undicesimo episodio della quinta stagione di The 100 intitolato “The Dark Year” (L’anno Oscuro). Ecco la nostra recensione!

La scorsa settimana nel decimo episodio di The 100 5 intitolato “The Warriors Will” (La Volontà dei Guerrieri) Octavia ha dovuto fare i conti con la scelta di condannare a morte suo fratello Bellamy, Gaia e Indra, facendoli combattere nell’arena fino all’ultimo sangue. Un tiranno a tutti gli effetti, che vuole comandare e combattere perchè è nella sua volontà, quella di una guerriera.
Ora, nell’undicesimo episodio di The 100 5 siamo in grado di comprendere il suo cambiamento avvenuto durante gli anni di vita nel bunker, in particolare appunto, a causa dell’Anno Oscuro.
I Flashback dell’Anno Oscuro in questo undicesimo episodio di The 100 5
Tutto quello che è capitato in quel misterioso ed impronunciabile Anno Oscuro viene rivelato in questo episodio 11 di The 100 5 grazie ai flashblack di Abby. Viene mostrato come la sopravvivenza all’interno del bunker è messa in grave pericolo dal danneggiamento causato da un fungo, dell’ hydrofarm, la serra che da’ sostentamento a tutti i Wonkru. Ma il problema non è permanente, occorrerà aspettare un anno prima che il tutto torni a funzionare regolarmente. Come riuscire a sopravvivere un anno senza cibo?
Ed è proprio Abby a trovare la macabra soluzione, l’unica fonte di proteine possibile, e qui non solo viene confermata la famigerata teoria del cannibalismo, ma viene anche mostrato il momento in cui viene maturata questa scelta e di come, ad un certo punto, non fu più una scelta ma divenne obbligatorio per tutti.
Sempre Abby convince Octavia a non dare al suo popolo l’opportunità di decidere, perchè sarebbe troppo straziante per chi ha deciso di diventare cannibale guardare coloro che si sono rifiutati, morire di fare, sarebbero dilaniati dal senso di colpa.
Questo è il motivo per cui Octavia in questa quinta stagione di The 100 è diventata Bloodreina, il mostro crudele che stiamo osservando. Ha abbracciato l’oscurità per salvare il suo popolo, portando da sola il fardello del senso di colpa, distruggendola completamente. E’ spinta a voler vincere a tutti costi questa guerra permettendo ai Wonkru di vivere nella valle, per dare un senso a quella scelta, per avere la certezza che ne è valsa la pena.
Non c’è alcun dubbio che quell’anno l’abbia traumatizzata, e la sua intransigenza che sino ad ora abbiamo creduto crudeltà è solo una facciata per riuscire a sopravvivere e andare avanti senza farsi logorare dal rimorso e possiamo aggiungere anche che Kane, in questa quinta stagione di The 100 si è potuto permettere il lusso di fare il moralista, solo perchè non ha dovuto compiere quella scelta.
Grazie a questi momenti mostrati in questo undicesimo episodio di The 100 5, siamo anche in grado di comprendere la dipendenza di Abby, il voler allontanare il più possibile la mente da quella esperienza che devasta, nel profondo. Valutare razionalmente una situazione estrema è un punto, vivere con le conseguenza psicologiche di quella decisione è un altro paio di maniche.