Terra Bruciata ! : recensione, Il laboratorio italiano della ferocia nazista

26/04/2018 di Redazione

Terra Bruciata ! Il  1° novembre 1943, a Conca della Campania, un piccolo borgo della provincia di Caserta, 19 civili vengono trucidati da una pattuglia di militari tedeschi che fanno parte della divisione SS Hermann Göring . Graziella Di Gasparro, figlia di uno dei caduti, da anni cerca di  tener viva la memoria di quell’eccidio dimenticato.

Terra Bruciata !  Diretto da Luca Gianfrancesco, con l’aiuto e il sostegno di numerose realtà locali e grazie alla distribuzione di Cinecittà Luce, porta sul grande schermo un documentario che andrebbe proiettato in tutte le scuole d’Italia. La scelta di  raccontare cosa accadde dopo l’8 settembre 1943 da una prospettiva nuova che rende giustizia a chi nel Sud combatté a rischio della vita il nazifascismo e a chi ne fu vittima innocente. La Resistenza, così come ci è stata raccontata nella maggioranza dei casi, sembrerebbe essere stata un fenomeno verificatosi da Roma in su. Le 4 giornate di Napoli, che Nanni Loy celebrò nel suo film  omonimo sono probabilmente l’unica testimonianza cinematografica, di quello che può sembrare un episodio isolato, ma che in realtà è solo una delle tante fiamme dell’eroica resistenza nata in modo spontaneo dopo l’armistizio nel sud dell’Italia.

Nella foto Graziella Di Gasparro

Benchè la pellicola venga inserita , giustamente come una docufiction, mi piace invece sottolineare proprio che sia un Film, grazie ad un’accurata ricostruzione di eventi che con  l’eccezionale testimonianza di chi l’ha vissuta in prima persona, il lavoro degli storici e dei bravissimi attori ben diretti riescono a portarci dentro il dramma vissuto in prima persona da Graziella di  Gasparro, da Vincenzo Iulianello testimone oculare della strage, da Andrea Maccarone uno dei 20.000 casertani deportati, da Elena Valente testimone dell’incredibile coraggio della madre che riuscì a tenere testa all’ufficiale tedesco e ai suoi soldati che avevano fatto irruzione nella loro casa. A Ziva Modiano salvata assieme alla sorella e alla famiglia dello zio dal rastrellamento operato dai Nazisti e fascisti grazie  alla difesa eroica della popolazione di Tora e Picilli, in grado respingere  in Nazisti evitare di far saltare un ponte e salvare anche una pattuglia di  americani.

C’è poco da recensire in un film che ci porta la bravura degli attori Antonio Pennella, Paola Lavini, Arturo Sepe, Antonello Cossia, Mino Sferra e Lucianna De Falco, che interpretano con emozione e coinvolgimento persone realmente esistite vittime della violenza nazista.
Un film che non solo ci racconta uno dei tanti episodi della brutale guerra che si combatté durante la lunga campagna d’Italia, che sottolinea come  il territorio italiano venne dichiarato come “Zona di Operazioni” e che mise in atto le leggi di guerra contro la popolazione civile, popolazione che fino a pochi mesi prima era de facto alleata ed amica.

Una pellicola per non dimenticare e per scoprire per la prima volta degli eventi che solo gli storici stanno solo ora documentando faticosamente, ma che  grazie a Graziella Di Gasparro e alla sua tenacia è riuscita riportare alla luce la sua triste vicenda.  La conclusione la vede protagonista con le immagini della visita dell’ambasciatrice tedesca a Conca della Campania, in occasione della 73° commemorazione della strage, oltre al riconoscimento per le sofferenze, sue e dei suoi concittadini, ha finalmente avviato un processo di riconciliazione con il suo tragico passato.
Dedichiamo questa breve recensione a tutte le vittime di entrambe le parti  durante il  conflitto della Seconda Guerra Mondiale, che ha segnato la storia dell’Umanità.
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