Riverdale 3×09 “No Exit” | Recensione
18/01/2019 di Redazione
Il nono episodio di Riverdale 3 è andato in onda. La narrazione si era interrotta a causa dela pausa natalizia. Ecco la nostra recensione.
La scena si riapre con un considerevole salto temporale, è passato più di un mese da quando gli ingressi e le uscite da Riverdale erano state bloccate. Nulla, però, sembra essere cambiato, anzi ritroviamo Jughead e suo padre in città, sinonimo che le misure di sicurezza estrema sono state sciolte. Una scelta della narrazione che appare particolare perché effettivamente ci vengono esclusi i dettagli che hanno riguardato quel lasso di tempo.
Riverdale 3×09 | Recensione
Gli eventi sono riportati, come da copione in questa terza stagione, in quattro filoni principali che però in questo episodio si intersecano in un gioco di poteri. Appare come se tutto ruotasse attorno a degli accordi, dei taciti avvertimenti e delle prese di posizione. Gli obiettivi finali variano seguendo la lista di priorità di ogni protagonista, ma nessuno è in grado di vincere – contro l’unico nemico finale comune – da solo. Così si aprono le danze e le alleanze in un episodio ancora poco convincente per le tematiche trattate: risulta chiaro che a manovrare tutto è Hiram Lodge, ma sta giocando ad un gioco di cui è l’unico a conoscere le regole, sempre che ce ne siano.
I nostri protagonisti sono gli stessi di sempre, a volte ancora immaturi, altre volte, invece, ci dimostrano quanto impegno e determinazione si debba avere per aiutare gli altri. L’istinto di protezione, la continua presenza e la forza nel voler combattere Hiram Lodge sono doti che Betty continua a mostrarci. Anche quando è in difficoltà, sa come gestire la situazione, nonostante poi sia circondata da persone che non credono in lei ed ostacolano ogni sua mossa. Anche Jughead, come lei, ha a cuore i Serpents e tenta di tutto per riuscire ad aiutarli, a salvarli da un destino che forse potrebbe finirli con il collegarli proprio con chi è causa di molti dei loro problemi.