Padova Urbs Picta: il cinema immersivo racconta i cicli pittorici padovani del ‘300

04/05/2018 di Redazione

Padova Urbs Picta, dal 13 aprile  il documentario immersivo per la candidatura all’inclusione nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO dei cicli pittorici padovani del ‘300, a Palazzo della Ragione, piazza delle erbe Padova. In collaborazione con il Comune di Padova Assessorato alla Cultura con la regia di Matteo Gagliardi, narrato da Gianfranco Miranda e con l’amichevole partecipazione di Massimo Dapporto.


Padova Urbs picta, che l’Italia possegga il più grande patrimonio artistico del mondo è un dato ormai certo, il documentario immersivo per la candidatura all’inclusione nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO prodotto e realizzato da RC Sistemi Audiovisivi in collaborazione con il Comune di Padova Assessorato alla Cultura con la regia di Matteo Gagliardi, narrato da Gianfranco Miranda e con l’amichevole partecipazione di Massimo Dapporto, è solo uno dei tanti esempi.
A  Palazzo della Ragione, Piazza delle Erbe, Padova dal 13 aprile fino al 6 dalle ore 9.00 alle ore 20.00 RC Sistemi Audiovisivi ed il film-maker Matteo Gagliardi sono lieti di presentare in collaborazione con il Comune di Padova, Assessorato alla Cultura, Turismo Musei e Biblioteche, Padova Urbs Picta, video-documentario realizzato in formato Cinema Immersivo che racconta i cicli pittorici del Trecento di Giotto, e degli artisti che ne hanno tratto ispirazione, in occasione della candidatura dei siti storici della città all’inclusione nella World Heritage List dell’UNESCO.
RC Sistemi Audiovisivi che ha realizzato la tecnologia con il contributo POR FESR VENETO 2014/2020, spiega che il Cinema Immersivo Itinerante e Multisensoriale nasce allo scopo di raccontare emozioni. Pensato come un cinema, si pone al polo opposto rispetto ai comuni visori a mascherina per realtà virtuale che ci isolano: è uno spazio multimediale in cui poter condividere con gli altri spettatori le nostre emozioni e tutto ciò che vediamo, ascoltiamo e respiriamo, racconta Francesca Centazzo, produttore esecutivo dell’Azienda. “E’ un grande schermo curvo per videoproiezioni immersive, progettato e realizzato grazie all’applicazione di tecnologie audiovisive all’avanguardia (videoproiettori e software dedicati) in grado di gestire contemporaneamente la proiezione combinata di filmati ed immagini e la diffusione di suggestivi suoni e profumi con lo scopo di rappresentare l’autentica realtà dei luoghi e delle storie che si stanno raccontando“. Perché itinerante?
Perché è trasportabile. Una vera e propria “Exhibition Viaggiante” audiovisiva e sensoriale, senza barriere architettoniche ed adattabile a qualsiasi ambiente, dagli eventi cittadini alle più prestigiose fiere di qualsiasi settore per la promozione museale, turistica, aziendale o per la ricerca medico-scientifica e
storiografica.

Padova Urbs picta rappresenta un prestigioso “numero zero” inaugurale del Cinema Immersivo di RC Sistemi Audiovisivi che ha investito ogni sua risorsa umana, economica e tecnologica avvalendosi dell’insostituibile ed autorevole collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova e del preziosissimo contributo del regista Matteo Gagliardi che ha diretto e coordinato con la massima professionalità ed assoluta dedizione il team di lavoro. Il regista Matteo Gagliardi ci racconta: “Padova Urbs picta è un viaggio artistico e spirituale, a metà strada tra il documentario d‟arte e la video installazione. Fa propri gli strumenti del video a 360 gradi proiettandoli in un super cinerama a emiciclo di dieci metri di diametro, che diventa un diorama virtuale, diversamente immersivo, sociale, non streaming e non main-stream”. Nel video-documentario il racconto di taglio scientifico della storia della Cappella degli Scrovegni di Giotto si snoda accanto a quello degli altri siti candidati all’inclusione nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, tra cui la Cappella della Reggia Carrarese ed il Battistero della Cattedrale, con i capolavori coevi di Giusto de’ Menabuoi, Guariento, Jacopo Avanzi e Altichiero da Zevio. La caratteristica innovativa di questo film è, secondo Gagliardi, lo sguardo, che è sempre libero di muoversi e di riprodurre la realtà senza sostituirsi ad essa. Gagliardi precisa che i veri protagonisti del film restano i dettagli degli affreschi di Giotto e i suoi discepoli, capaci di meravigliarci, in un sentimento di crescente stupore fantascientifico. Un ruolo importante è ricoperto anche dalle musiche, prese in prestito dal film Interstellar, che ricreano il crescendo emotivo di un meraviglioso viaggio fra le bellezze dell’arte, viste quasi come capolavori di natura. Matteo Gagliardi, reduce dalla fortunata esperienza come regista di Fukushima : a nuclear story”, afferma il ritorno con questa opera al suo primo amore, ovvero l’intrattenimento culturale, cui si era dedicato già nel 2010 con il progetto Space Opera, spettacolo destinato alle cupole dei planetari, proiettato in più di venti Paesi del mondo. “Grazie a questo progetto ho potuto riscoprire il mio amore per la storia dell’arte, riletta alla luce di un nuovo sentimento di rispetto per il patrimonio culturale del nostro Paese”. Secondo Gagliardi la tecnologia innovativa realizzata da RC Sistemi Audiovisivi, rinnovando le modalità di fruizione delle opere d’arte nel cuore e nella mente delle persone, può contribuire ad avvicinare un nuovo pubblico ai musei.

Matteo Gagliardi
Film-maker, regista, autore per l’edutainment culturale.
Nel 2003 inizia come autodidatta e in un secondo momento frequenta la New York Film Academy. Come
autore, regista e artista 3D, dedica due anni alla realizzazione di SpaceOpera, un film per Planetari e Omnimax in cui, sfruttando l’immersività del campo di proiezione della cupola, ricrea l’interno di un’astronave aliena lungo il percorso di un viaggio nello spazio profondo, con la voce narrante di Ottavia Piccolo, la Principessa Leila in Star Wars in versione italiana. Il film è proiettato in più di venti paesi, fra cui Stati Uniti, Corea, Giappone e Russia. Nel 2012 a Napoli è direttore artistico per l’evento Black & White nell’ambito dell’America’s Cup, in cui, per la prima volta in Italia, trasforma due cupole geodetiche di venti metri in una grande discoteca con proiezioni fulldome.

Il regista Matteo Gagliardi

Nel 2013 è co-autore del documentario Fukushame: Il Giappone Perduto, distribuito in sala. Con Fukushima: a nuclear story (2016) firma la sua opera prima come regista, un docufilm narrato da Massimo Dapporto, nella versione italiana, e Willem Dafoe in quella internazionale, presentato al MAXXI di Roma alla presenza dell’ex Primo Ministro del Giappone. Il documentario è trasmesso su Sky Cinema Cult in contemporanea con altri diciotto Paesi (tra cui USA, Canada e Russia), e vince il DIG Award (ex Premio Ilaria Alpi), l’Uranium Film Festival a Rio de Janeiro; arriva in finale dei Nastri D’argento 2017.

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