Netflix: Martin Scorsese sulla distribuzione in sala di The Irishman: “Sarebbe bello, oggi manca la concentrazione”
29/03/2018 di Thomas Cardinali
Negli ultimi giorni si sta scatenando un vero e proprio dibattito internazionale intorno a Netflix, ha detto la sua anche Martin Scorsese che con il servizio di streaming ha realizzato il suo “The Irishman”.
Come riporta Indiewire, Martin Scorsese in occasione di un evento a New York in cui parlava del suo programma Story of Movies prodotto dalla sua fondazione ha spiegato che effettivamente la sala cinematografica regala emozioni uniche:
“Puoi ancora chiederti se è fuori dal suo contesto originale. L’ho imparato guardando i peggiori formati televisivi dei film in bianco e nero con la pubblicità. La prima volta che ho visto Citizen Kane era su Million Dollar Movie, su Channel 9, l’ho visto per una settimana con la sequenza March of Time tagliata. Quando l’ho visto in un cinema, è stato davvero ancor più sorprendente per me”
“Prima i film dovevano essere mostrati in un certo modo, la gente andava al cinema, non era qualcosa che si poteva scegliere o preferire. Bisognava uscire dalla stanza, ti prendevi un impegno vivendo un’esperienza diversa”.
Il cineasta italoamericano si è poi soffermato sulle differenze generazionali e di come sia evidente un problema di concentrazione legato all’esperienza in sala con i social media a farla da padroni:
“Per un po’ di tempo c’è stata la moda di Vines tra i giovani, erano video da 2′, era una narrativa fatta per un determinato mezzo. Tuttavia, l’ideale sarebbe vedere il cinema nel suo giusto contesto. Il problema è di pura concentrazione “.
Martin Scorsese ha confermato che si sta discutendo della distribuzione di “The Irishman”, ma anche che ormai siamo nell’era digitale:
“I film oggi vengono girati e realizzati direttamente per il formato digitale. Puoi girare un film su un iPhone, al giorno d’oggi pupi fare davvero qualsiasi cosa e siamo davanti a una rivoluzione completa. Il vecchio sistema è sparito, in un certo senso. Sarebbe meraviglioso vedere Lawrence d’Arabia in 70mm su uno schermo curvo, ma oggi non tutti sarebbero disposti a farlo”.
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