Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi): Recensione, per morire bene serve un professionista

22/11/2018 di Redazione

Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi), presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma l’amara decisione di uno scrittore fallito aspirante suicida, che sceglie di morire per mano di un killer, solo per trovare in seguito l’amore, ma è troppo tardi e i contratti vanno rispettati.

Morto tra una settimana (o ti ridiamo i soldi), William è un giovane  scrittore  decisamente fallito, è pronto a farla finita da un pezzo, ma tutti i suoi maldestri tentativi di suicidio vanno sempre male. Una sera dopo l’ennesimo tentativo fallito, incontra per sbaglio Leslie, un killer professionista che lavora per una misteriosa organizzazione, che gli propone un modo serio per la sua eliminazione. Dopo un incontro professionale, con tanto di brochure che descrive quale morte si vuole, anche quella eroica, William firma il suo contratto, vende i suoi scarsi averi per pagare il più economico dei suicidi che Leslie può inscenare, ma il destino ci mette lo zampino.  Proprio quando tutto è pronto William trova un editore che vuole pubblicare il suo libro e la giovane e bella editore che lo deve aiutare (anche lei vittima di manie suicide) si innamora di lui, l’unico problema è che il contratto non si può sciogliere !

 Parte da questo divertente incipit una commedia, o meglio una black comedy classica nel più puro stile British, diretta da Tom Edmunds al suo esordio, Freya Mavor  in quelli della giovane editor.

Il risultato, specie nella prima parte è un pioggia di risate, con battute ironiche, tanto cinismo, ma che purtroppo nonostante la durata perfetta per una commedia, 90 minuti, come una partita di calcio, dopo tanti goal segnati si addormenta un pò lasciando lo spettatore divertito, ma non troppo, o per coniare il termine di un’altra pellicola di prossima uscita: bene, ma non benissimo. Tuttavia resta un  film pur sempre godibile, anche grazie allo straordinario Wilkison, in grado di alternare la lucidità del killer con delicate scenette familiari con la moglie, la quale è perfettamente al corrente del lavoro del marito e lo incoraggia.


Una ciambella riuscita senza buco, ma pure sempre un’ottima ciambella da assaggiare, anche perché di black comedy in realtà se ne vedono molto poche e perché scherzare con la morte fa sempre bene allo spirito.
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E se volete vedere gli attori giunti alla Festa del Cinema di Roma ecco le nostre interviste con il regista Tom Edmunds, Aneurin Barnard e Freya Mavor ecco il video:

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