Manifest 1×02: Le verità scomode vengono a galla – Recensione

05/10/2018 di Redazione

L’inevitabile confronto fra la realtà vissuta dai membri dell’equipaggio e quella di coloro che sono stati a terra, ha creato delle enormi fratture che ora stanno venendo fuori in tutta la loro drammatica vastità.

Le fratture del tempo.

Nella precedente recensione non ho nominato forse una delle serie TV che più si avvicinano a questo ottimo minestrone che è Manifest, e mi riferisco a Sense 8. La connessione fra i membri del volo 828 e il mistero legato a tutto quello che gli ruota attorno richiama molti aspetti della serie TV Netflix.

Ora proviamo a spiegarvi l’episodio 2 di Manifest.

Le interazioni sfalsate in termini temporali significano molte cose e Manifest ci mostra proprio questo. Cosa trasforma, modifica il tempo nelle nostre menti, nelle nostre anime, nei nostri cuori. Vivere poche ore di volo e nel contempo vedere gli altri che hanno corso per 5 anni e mezzo e che in questi anni hanno dovuto fare rinunce, piangere i propri cari, ricrearsi degli affetti anche solo per restare aggrappati alla vita o per andare semplicemente oltre accettando che i loro mariti, fidanzati, figli, non c’erano più.
Dall’altra parte ci sono i superstiti, i miracolati che invece  sono cambiati interiormente. Per loro sono passati attimi dall’ultima volta che hanno baciato il proprio uomo, fatto sesso con la propria moglie, giocato con la sorella gemella, abbracciato il proprio figlio o salutato la madre.
Manifest 1×02: Michaela e Ben.

Quello che di buono fa Manifest è proprio raccontare in modo perfetto questo contrasto di vite squadrate dal tempo che si avvicinano di nuovo ma sono un po’ come materia e antimateria. La frattura di cui si diceva all’inizio della recensione è perfettamente visibile nell’episodio 2.
Ben non ha mai smesso di amare Grace, certo le cose non andavano benissimo ma lui è un incrollabile romantico, un uomo incapace di pensare che non ci sia una soluzione. Grace però ha passato delle cose che forse Ben può solo immaginare o forse no. Avere un altro uomo nella propria vita dopo 5 anni non solo è normale, ma è anche un tempo molto ampio per accettare la scomparsa di un uomo e ritornare a vivere prima che diventi un ossessione vivere nel suo ricordo.
Manifest: I miracolati provano a confrontarsi.

La frattura è  forte anche nella relazione fra Lourdes, Jared e Michaela. Michaela non riesce ad affrontare Lourdes ma è comprensibile. Pensate a voi che siete felicemente fidanzate/i in questo momento. Prendete un volo di poche ore e al ritorno vi ritrovate il fidanzato/a sposato/a con il vostro/a migliore amico/a. Lasciate perdere l’anomalia temporale e ditemi come reagireste? Come penso io? Cioè con un senso si nausea, di repulsione di rabbia che nemmeno voi riuscite a controllare? Vedete il vostro mondo, i vostri progetti di coppia svaniti di colpo?
Ecco allora sapete cosa ha provato Michaela. Ci vuole tempo per accettare un badilata sui denti come questa (sì lo so è un po’ forte come paragone, ma mi sembra calzi perfettamente). Perfino rendersi conto di essere entrati in una specie di miracolo temporale, e capire che sono trascorsi ben 5 anni e non 2 ore è qualcosa di complicato da poter in qualche modo accettare.

Tutti colpevoli?

Lourdes non ha colpe, non ha colpe Jared e nemmeno Michaela. Però ci si sente tutti colpevoli anche se non si capisce bene di cosa.

Un padre che ritrova 5 anni dopo suo figlio in carcere si può sentire in colpa? Eppure non dovrebbe, non ha vissuto quegli anni, ma provate a pensare al fatto che lui possa viverla come una sorta di punizione, una specie di croce con la quale convivere per il resto dei suoi anni.
Manifest: Ben prova ad aiutare un padre disperato.

Riprendere subito il suo posto nella famiglia, aiutare il proprio figlio ormai cresciuto e malgrado tutto provare a sentirsi meno in colpa.
In Manifest è chiaro che il gioco delle parti è fondamentale. Ma questa serie che sta conquistando gli americani, tiene in piedi il filone drammatico/familiare e nello stesso tempo non tralascia certo il lato misterioso e quasi inquietante del volo 828.
La verità è che sentirsi in colpa non è una sensazione semplice da accettare, così come non lo è avere davanti un miracolo e non riuscire a capire se ha portato bene o scombinato la vita di tutti e quindi considerarlo una maledizione.

Suggestioni e sorprese.

Manifest è davvero ben scritta, C’è poco da dire. Una delle cose migliori è sicuramente quella delle suggestioni inserite qui è là all’interno della trama verticale e orizzontale. Un esempio interessante di tutto ciò è la donna che davanti al piccolo Cal si inginocchia e lo chiama “risorto”. Un comportamento davvero strano che fa nascere in noi la domanda inquietante su quale è il ruolo del piccolo in questo complesso mistero.

Manifest: Cosa nasconde il piccolo Cal?

Sempre Cal ci sorprende con il disegno che raffigura un ombra al fianco della madre Grace. Come può saperlo e soprattutto chi è il misterioso uomo di Grace? Qui più che di suggestione si potrebbe parlare di inquietudine.
Una sorpresa è che anche in questo episodio si gioca con il numero 828. Infatti nella scena in cui Michaela va a trovare Lourdes, il numero sulla porta è 5328 (5+3=828).

Conclusioni sull’episodio 1×02 di Manifest.

La serie continua a tenere gli spettatori ben incollati sulle sedie in un misto fra drama familiare e mistero insoluto stile X files (ecco altra serie da cui hanno attinto). Le questioni legate ai rapporti fra Grace e Ben o Michaela e Jared sono interessanti e lasciano spazio a diversi sviluppi.
Persino la storia verticale di Radd e di suo figlio si incastona perfettamente nel ritmo altalenante di emozioni che alla fine ti lascia dentro il desiderio di vedere l’episodio successivo. Manifest e i suoi showrunner fanno dannatamente bene il loro lavoro come detto nella recensione del pilot.

Manifest: Arriva il momento di capire.

In questo episodio ho rivalutato la figura di Michaela. Il personaggio è sicuramente complesso e sulle prime non ha attirato le mie simpatie, devo essere sincero. Ma con l’evolversi della sua situazione sentimentale, non ho potuto fare a meno di partecipare al suo dispiacere, al crollo dei suoi sogni alla fine di un amore che poteva durare quei maledetti 5 anni e anche più e che invece si è vista crollare in poco meno di due ore.
Melissa Roxburgh è molto brava a trasmetterci queste cose senza per questo fare grandi prove attoriali e forse è per questo suo essere semplice e diretta che la si apprezza di più. Michaela insomma è un personaggio notevole e in questo episodio si riscatta rispetto al Pilot.
Manifest: Michaela prova a mettere ordine nella sua vita.

Ci attendono ancora molte sorprese e molti misteri, ma sicuramente Manifest è allo stato attuale, una delle serie migliori fra quelle messe in circolazione dai colossi televisivi e noi continueremo a raccontarvelo a modo nostro.
Un saluto alla pagina amica Series Generation.
Restate con Talky Series per essere sempre aggiornati sulle vostre serie TV preferite.
Passo e chiudo.
 

Share this article