L’Amore Strappato, intervista a Sabrina Ferilli | VIDEO
31/03/2019 di Thomas Cardinali
Stasera in prima serata su Canale 5 Sabrina Ferilli in una straordinaria storia vera di un errore giudiziario per “L’amore strappato”, ecco la nostra video intervista.
Oggi prima serata su Canale 5, prende il via “L’amore strappato”, nuova serie tv in tre serate, liberamente ispirata ad una storia vera. La fiction, prodotta da Jeki Production, e diretta da Ricky Tognazzi e Simona Izzo, racconta di un incredibile errore giudiziario: una bambina di sette anni viene strappata alla sua famiglia.
La mamma, interpretata da Sabrina Ferilli, lotta con tenacia, coraggio e determinazione per riavere la sua bambina e dimostrare l’innocenza del marito, Enzo Decaro, ingiustamente accusato di molestie.
Noi abbiamo intervistato proprio la protagonista Sabrina Ferilli, che ci ha spiegato come quella che hanno deciso di raccontare sia “una grande storia d’amore per un marito e per la ricerca di una figlia”, mentre ecco quello che pensa della giustizia e di questi casi molto spinosi:
“Sono molto attenta a quello che accade, ho seguito diversi di questi casi. La giustizia può sbagliare perché fatta dagli uomini, può sbagliare a torto o a ragione. Può condannare un innocente ma anche salvare un colpevole, questo fa parte del gioco delle parti ed è per questo che ci sono tre gradi di giudizio. Io sono garantista, credo che alla fine di tutto la giustizia riesca sempre a riscattarsi”.
Sabrina Ferilli sorprendentemente spiega come non è stato così difficile interpretare la protagonista de “L’Amore Strappato”:
“Interpretare un ruolo di giustizia e riscatto in un certo senso è anche facile. Sono stata chiamata a ripetere degli atteggiamenti di un personaggio comunque realmente esistito, non è stato difficile”.
L’attrice spiega di non aver mai incontrato i genitori della bambina data in adozione alla cui vicenda realmente accaduta si rifà “L’Amore Strappato”:
“Non ho voluto incontrare i genitori, io sono una professionista che viene chiamata ad interpretare uno script. Non volevo neanche creare in loro delle aspettative, magari questi genitori potevano anche restare delusi. Li ho incontrato oggi per la prima volta”.
Quando gli si chiede se il cinema può essere un utile strumento per raccontare storie come già accaduto per “Sulla mia pelle” Sabrina Ferilli risponde così:
“La differenza sul raccontare o parlare di alcuni fatti non la fanno le discipline come il cinema, ma le persone che ci lavorano”.