Into The Badlands 3×03 Recensione: Il Risveglio di M.K.
13/05/2018 di Redazione
A volte la guerra è davvero una cosa sbagliata e ti mette davanti a situazioni nelle quali le scelte diventano piccoli drammi da vivere con l’incertezza di aver fatto davvero la cosa giusta. Into the Badlands racconta anche questo.
Sunny, Baije e l’insensatezza della guerra.
Sunny e Baije non possono perdere tempo dietro un’assurda guerra che sta devastando le Badlands. Forse è egoismo, forse solo la volontà di preservare il proprio figlio, ma ora per l’ex Reggente la priorità è raggiungere forse l’unica persona in grado di levare il dono maledetto a Henry.
Non importa se questo significa indossare una divisa dell’esercito della Vedova, non importa se significa aiutare il suo esercito a superare un empasse tattica. Quello che Sunny non ha considerato è che immergersi nuovamente negli orrori della guerra lo porta inevitabilmente a scontrarsi con i fantasmi di un passato nel quale proprio lui era la macchina da guerra spietata che eseguiva gli ordini e aggiungeva tacche nella sua pelle per ogni nemico ucciso.
Baije invece si trova a confronto con il suo istinto bonario che tende sempre e comunque a provare a fare del bene, salvare vite, farlo sentire migliore. Ma non sempre salvare una vita, seppur privandola di una gamba è la scelta che ti permette di ricevere quel minimo di gratitudine per il gesto. Se sei in guerra e non hai una gamba sei come morto, inutile alla causa, inutile perché non porterai i guadagni promessi quando ti sei arruolato e non potrai sdebitarti con chi ti ha liberato dalla schiavitù dei baroni.
L’episodio ci mostra una situazione tipica delle guerre di posizione. Un passaggio obbligato super sorvegliato e tante vite perse per superarlo, uno sputo di strada che diventa però strategicamente fondamentale per quelli che la guerra la giocano su una mappa e con dei segnalini.
Personalmente la situazione vista in Into the Badlands, mi ha ricordato quella raccontata nel capolavoro Western di Sergio Leone: “Il buono, il brutto, il cattivo“: Un ponte assolutamente da conquistare a costo di una quotidiana mattanza di uomini. Una delle tante assurdità della guerra che annulla l’essere umano per farlo diventare uno strumento nelle mani di chi comanda e da qui si potrebbe partire verso citazioni cinematografiche di alto spessore come per esempio “Orizzonti di gloria”, ma sono un modesto recensore di serie TV e continuerò a raccontarvi l’episodio.
La Vedova ha le sue gatte da pelare.
Bella la vita della Vedova, quella della regina quasi incontrastata delle Badlands, monopolista del prezioso papavero e simbolo per molti schiavi liberati pronti a morire per lei e per la sua causa. Ma è davvero così? Quanto può valere tutto questo davanti alla certezza che chi ti ha amato e ammirato fino a qualche tempo fa, ora ti fronteggia fieramente? Quale valore dare a un ragazzo a cui per mesi hai provato a risvegliare l’animo oscuro e che ora ti lascia impotente davanti alla tanto attesa manifestazione della sua forza interiore?
Come si vede anche la Vedova nonostante tutto non è sicuramente in una situazione di vantaggio. Se da una parte il successo trovato con l’alleanza fra lei e Lidya, la ex baronessa, è sicuramente un successo, le questioni relative al Coniglio e a M.K. non giocano a suo vantaggio.
Into the Badlands è però una serie molto particolare che ti fa pensare nonostante tutto, che ti mette comunque davanti situazioni, frammenti narrativi a volte inaspettatamente profondi. Nella scena del risveglio di M.K., la Vedova sembra soccombere davanti alla furia del ragazzo, ma indovinate un po’ chi si para davanti a lui e di fatto la salva? Proprio Tilda, proprio colei che meno di tutte avrebbe interesse a salvarla, quella che ha capito che sua Madre non ambisce alla libertà per tutti, ma mira solo a soddisfare la sua ambizione.
Così l’intreccio è completo. M.K. in fuga con Tilda a cercare Sunny colpevole, secondo i suoi sogni, della morte della madre, Tilda che prova a giocare a Robin Hood ma non riesce ad odiare fino in fondo la sua ex madre, Lidya che accetta il ruolo di viceré ma allo stesso tempo avvisa Tilda per provare a salvarla. Cosa dire insomma di una serie TV come Into the Badlands che ti stupisce per le spettacolari scene di lotta (le migliori in assoluto attualmente), ma offre una trama complessa e profonda tanto da far riflettere su molte situazioni?
Into The Badlands e i sentimenti.
In questa terra desolata e assorbita totalmente dalla guerra, c’è spazio per l’amore. Sì sembra una cosa davvero strana che si parli di un sentimento così quando tutto quello che vediamo sembra la negazione stessa della parola, ma come chiamare il sentimento che lega Sunny ad Henry o come definire quello che inaspettatamwente lega Lidya a Moon? Non è forse amore anche quello che M.K. prova per Tilda e che ferma l’impeto violento del suo alter ego oscuro?
Come si vede anche dove cresce l’ambizione, si accatastano cadaveri per una guerra assurda e si vaticina con due uncini infilati nella schiena, l’amore sopravvive nonostante tutto.
Credo che da adesso in poi, si giocherà tutto su 3 tavoli: La guerra fra Chau e la vedova, Sunny e la sete di vendetta di Moon e M.K., l’invasione dei seguaci di Pilgrim e Cressida. staremo a vedere come tutto ciò si svilupperà all’interno di una trama sempre avvincente e densa di suggestioni come quella di Into The Badlands.
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