I morti non muoiono: Recensione, ridateci Romero
14/06/2019 di Redazione
I morti non muoiono . Nella tranquilla cittadina di Centreville, qualcosa non va come dovrebbe. La luna splende grande e bassa nel cielo, le ore di luce del giorno diventano imprevedibili e gli animali iniziano a mostrare comportamenti insoliti. Nessuno sa bene perché. Le notizie che circolano sono spaventose e gli scienziati sono preoccupati. Ma nessuno prevede la conseguenza più strana e più pericolosa che inizierà presto a tormentare Centerville: I morti non muoiono – escono dalle loro tombe e iniziano a nutrirsi di esseri viventi, e gli abitanti della cittadina dovranno combattere per la loro sopravvivenza.
Dallo scrittore-regista Jim Jarmusch (Paterson; Gimme Danger) arriva una commedia horror con un cast stellare formato da attori abituali di Jarmusch e nuovi arrivati con uno sguardo turbolento, triste e satirico sulle abitudini e i desideri degli americani alla fine del mondo – uno stato della nazione ironicamente terrificante, affrontato con originale cinematografia.
Cast stellare, recita la sinossi che abbiamo riportato, un cast che vede: Bill Murray, Adam Driver, Tilda Swinton, Chloë Sevigny, Steve Buscemi, Danny Glover, Caleb Landry Jones, Iggy Pop, Selena Gomez e Tom Waits .
Il tutto poi si è unito alla mega presentazione come film di apertura del festival di Cannes, dove la commedia horror è stata fin troppo ben accolta. In realtà per parafrasare un battuta del leggendario Danny Glover : ” sono troppo vecchio per vedere questi film omaggio sugli Zombi”, la pellicola pur nelle sue buone intenzioni, di voler omaggiare il maestro George Romero, divertire il pubblico e divertire il cast, onestamente forse è riuscita solo in quello di far divertire i suoi attori. Una ciambella senza buco, o forse sarebbe meglio scrivere uno film sugli Zombi di troppo. Tuttavia appare fin troppo evidente che Jim Jarmusch, bravissimo autore e regista, come tutto il suo mega cast, sicuramente poteva dedicarsi a qualcos’altro invece di scomodare l’ormai defunto maestro Romero, che spero ritorni presto come Zombi a vendicarsi di tante pellicole che attingono ormai a piene mani dalla sua intelligenza. Prova ne sia che nella pellicola, tutt’altro che spassosa, anzi direi noiosa, il narratore con la voce fuori campo ci ricorda che gli Zombi vogliono tornare alla loro vita borghese, ad un certo consumismo, nulla a che vedere con l’ormai vero e proprio capolavoro di Romero del 1978 Zombi. Pellicola che ci mostrava gli Zombi che assaltavano un centro commerciale, centri che neanche esistevano in Italia all’epoca, ed erano solo ad appannaggio degli americani.
Una pellicola quella del 1978 che riguardandola ora risulta fin troppo attuale in modo devastante con la sua critica sociale, e fa apparire la pellicola di Jarmusch davvero come un simpatico omaggio e nient’altro. I morti non muoiono, rischia davvero di finire nella categoria di quei film inutili sugli Zombi, che continueranno ad essere girati, e questo titolo si potrà benissimo collocare nel libro del giornalista Francesco Lomuscio: Zombi. Oltre 900 titoli per non riposare in pace. Finora in Italia unico libro dedicato al pantheon dei film sugli zombi, un libro in via di aggiornamento continua che probabilmente arriverà a mille titoli nella sua prossima edizione. In conclusione vogliamo comunque dare almeno una nota di simpatia all’opera, e riconosciamo a Jarmusch il merito di aver riportato una certa estetica degli Zombi, ormai scomparsa a causa di megaproduzioni kolossal e serie tv dedicate agli amati morti che resuscitano. Tuttavia guardando nella pellicola il non più giovane Danny Glover, inevitabilmente risuona nella testa di chi vi ha scritto questa breve recensione: “sono troppo vecchio per vedere questi film omaggio sugli Zombi …..”.