Glastonbury Revolution: niente plastica nel 2019
20/03/2019 di Redazione
Dall’edizione di quest’anno di Glastonbury Revolution saranno abolite le bottiglie di plastica, unico per ora tra i grandi festival.
Uno dei temi più dibattuti in questi giorni a livello mondiale è l’eco-sostenibilità: in particolare l’ultimo Friday for Future, ispirato dalla 15enne svedese Greta Thunberg, ha coinvolto milioni di persone in tutto il mondo nella lotta all’inquinamento. E il mondo musicale non poteva restare indifferente, poiché proprio una delle sue migliori vetrine, ovvero i festival, ha una certa responsabilità.
Festival plastic free
Già da qualche anno alcuni festival meno conosciuti hanno intrapreso la strada del riciclaggio della plastica e dell’utilizzo di materiali riciclabili. Ma il vero colpo lo ha riservato uno dei più famosi al mondo: il Glastonbury Festival. Nato nel 1970, in piena era hippie, ha conosciuto un’espansione fenomenale, tanto da arrivare alla media di 200.000 spettatori ogni anno. Un numero così elevato ha avuto ovvie ripercussioni sull’impatto ambientale: nel 2017 l’organizzazione ha contato 1,3 milioni di bottiglie di plastica vendute, molte delle quali abbandonate sul prato.
Quest’anno l’organizzazione ha vietato l’uso di queste ultime, sostituendole con brick di carta e montando diverse fontanelle in grado di rifornire le bottiglie degli spettatori.
“Vogliamo essere ecosostenibili, è la cosa giusta da fare e il pianeta ne ha davvero, davvero bisogno”, dice Emily Eavis, co-organizzatrice del festival e figlia del fondatore Michael Eavis. “Ma dobbiamo anche sfruttare la piattaforma per incoraggiare il pubblico dei festival a fare piccoli ma importanti cambiamenti, cose che fanno davvero la differenza”.
Piccole novità nel mondo
La Plastic Pollution Coalition, organizzazione che lotta per ridurre l’inquinamento della plastica nei grandi eventi, ha stilato una lista di accorgimenti per ogni evento musicale. Le prime risposte sono arrivate da festival meno conosciuti come Lollapalozza, Bonnaroo e Austin City Limits, fino ad arrivare agli U2. Il più attivo però è stato Jack Johnson: cantautore hawaiiano, fin dai suoi esordi si è impegnato a rendere i suoi concerti ecosostenibili, tanto che nel 2017 è arrivato a fornire ad ogni possessore di un biglietto un bicchiere riciclabile. Risultato: rifiuti post-esibizione praticamente eliminati.