David 2019, Alessandro Borghi sul red carpet “Netflix guarda al futuro, per Stefano ho seguito l’istinto” | VIDEO

Sul red carpet dei David di Donatello 2019 prima della cerimonia tra gli altri abbiamo avvicinato Alessandro Borghi, che ha parlato di Netflix ma anche di quanto il successo di “Sulla mia pelle” sia stato bello e inaspettato.

Alessandro Borghi dopo quattro candidature ce l’ha fatta e si è aggiudicato il David di Donatello come miglior attore protagonista per “Sulla mia Pelle”, una grande trasformazione fisica degna di giganti del cinema americano come Christian Bale. Noi lo avevamo già incontrato a Venezia (qui per la nostra intervista) ed è stato nuovamente un piacere avvicinarlo sul red carpet.

Alessandro Borghi è molto felice che questo progetto sia andato su Netflix, un film talmente importante da costringere i David a modificare il regolamento per mandarlo in competizione: “Mi inorgoglisce e credo che sia molto utile per tutti, bisogna rendersi conto che c’è il futuro e bisogna accoglierlo. Fino a quattro cinque anni fa in Italia non avremmo potuto fare questo tipo di progetto”.

Quando gli si viene fatto notare di quanto sia stato empatico nei panni di Stefano Cucchi però l’attore romano mostra tutta la sua umiltà: “Non sarò di certo io a dire che sono stato magistrale, non ci aspettavamo tutto quello che è successo dopo il film quindi significa che abbiamo fatto un buon lavoro”.

Per “Sulla mia pelle” tanta preparazione, ma anche quella componente innata che hanno tutti i grandi attori: “Si segue l’istinto, poi se ti guardi indietro e sei felice vuol dire che hai lavorato bene. Abbiamo smosso un sacco di cose, il cinema è uno strumento potente”.

Proseguendo sul red carpet si sofferma poi sull’esperienza de “I Diavoli” con Patrick Dempsey: “I Diavoli è stata un’esperienza molto bella, la prima internazionale da protagonista. Un grande perso e una  responsabilità, è nata una grande amicizia con Patrick Dempsey e tutto è diventato organico e semplice, questo accade quando lavori bene”.

Alessandro Borghi, quel discorso sul palco dei David che ha toccato i cuori

Alessandro Borghi non era favorito nella notte dei David di Donatello, anzi dopo che Marcello Fonte aveva già vinto a Cannes e agli Oscar Europei con “Dogman” sembrava che il verdetto fosse scontato. Dopo tante beffe però finalmente la statuetta più ambita del cinema italiano è sua, con una gioia che però sul palco lascia spazio al rispetto per Stefano Cucchi e a tutte quelle storie a cui questo piccolo grande film di Alessio Cremonini ha dato voce:

“Grazie ad Alessio Cremonini per la tua amicizia, a Jasmine per quanto sei meravigliosa, la famiglia Cucchi per esservi fidati di me. Grazie davvero alle persone che mi arricchiscono e alla mia famiglia. Questo film è stato complicato e loro ne hanno pagato le conseguenze. E poi questo premio è di Stefano Cucchi. Ed è un premio che voglio dedicare agli esseri umani e all’importanza di essere considerati tali a prescindere da tutto. Grazie”

Complimenti ancora ad Alessandro Borghi, che abbiamo apprezzato recentemente ne “Il Primo Re” ed in “Suburra”, mentre prossimamente lo vedremo al fianco di Patrick Dempsey nella serie i “Diavoli” in cui avrà il primo grande ruolo da protagonista internazionale nella sua carriera.

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