Civil War II: Recensione dell’inizio del conflitto

Dopo la prima Civil War che ha rubato il cuore a migliaia di lettori, Marvel ha riproposto il tema del conflitto tra eroi inserendo anche i nuovi personaggi dell’orizzonte fumettistico in una trama legata a concetti della fantascienza

Proteggere il futuro o cambiarlo? Questa è la domanda principale che muove i protagonisti di questo conflitto etico e politico in Civil War II : un giovane inumano di nome Ulysses, trasformato casualmente per colpa delle nebbie terrigene che ormai solcano il pianeta impietose, facendo ammalare e sterilizzando i mutanti e facendo emergere i poteri sopiti degli inumani, sembra poter prevedere il futuro, dimostrando più volte di avere premonizioni su catastrofi incombenti che avrebbero potuto annientare il genere umano se non fosse stato per il tempestivo intervento degli eroi. Ma la parola chiave qui è ‘sembra’ ed è per un sembra che si scatena una sorta di guerra civile.
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Gli inumani, protettori del nuovo arrivato tra le loro fila, decidono di condividere il segreto di questo ragazzo proprio a causa dell’imminente attacco di un enorme Celestiale venuto sulla terra da un’altra dimensione per distruggerla; grazie ad una collaborazione tra tutti gli eroi e a alla magia a disposizione dallo squadrone dei maghi più potenti della terra (attendiamo di capire come la continuity di questo evento si interfaccia con la realtà della testata di “Doctor Strange” dove la magia è scomparsa) la minaccia è sventata ed è proprio durante la festa per la vittoria che Medusa, regina degli inumani, cerca di spiegare come mai loro sapessero anzitempo dell’arrivo del nemico.
Questo potere, la previsione del futuro di Ulyssis, viene incontro alle esigenze di Capitan Marvel di prevenzione dei pericoli, spaventata dall’idea che un giorno gli eroi potessero arrivare troppo tardi sul campo di battaglia, ma cozza con lo scetticismo di Iron Man che, in quanto futurista, sa perfettamente che il futuro non può mai essere previsto perfettamente, ci sarà sempre un margine d’errore. Ed ecco quindi gli schieramenti che troveremo in tutta la guerra: la speranza di prevenire i problemi con un azione tempestiva o “giustizia preventiva” supportata da Carol Danvers e la necessità di essere razionali, proteggendo il futuro da alterazioni che rischierebbero di compromettere i delicati equilibri della realtà, sostenuta da Tony Stark.
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“Abbiamo sfiorato innumerevoli disastri. Cose che le persone non sapranno mai. Così ho pensato ‘E se cercassimo di fermare questi disastri prima che ci piombino in testa?’ […] E’ come se cercassimo di combattere contro il clima” dice Capitan Marvel parlando con il Dottor Sampson prima che tutto precipitasse, preoccupata della sorte del mondo per via dei continui attacchi che la Terra subisce ogni giorno, nel numero 0 di “Civil War II”, in cui viene presentata la trasformazione di Ulysses, la preoccupazione di Carol e, proprio nelle prime pagine, un episodio singolare legato a She-Hulk: la donna difende in tribunale un ex villain redento che è stato scoperto da una spia dello stato a parlare dei bei vecchi tempi, quando appunto contravveniva alle leggi.
L’aggettivo singolare indica proprio il fatto che viene introdotto, grazie al pretesto della causa giudiziaria, il concetto di impossibilità etica del processo alle intenzioni perchè citando l’avvocato in verde: “Come società dobbiamo stare attenti a non punire le persone solo perchè hanno pensato, siamo ancora nella terra della libertà”. Curioso che poi She-Hulk si sia schierata dalla parte di Carol Danvers anche se questo cambio di idea è stato portato anche dall’aver appreso che, il suo cliente condannato dalla giuria e in attesa dell’appello, è stato ucciso in una rissa in carcere da un poliziotto. Molti hanno visto in questa scelta, in questo cambio di rotta, una certa incoerenza da parte di un personaggio che in primis è un avvocato che difende il diritto delle persone di essere punite solo a fatto compiuto anche se probabilmente è stata la morte del suo assistito a farla schierare per un concetto di giustizia più grande ovvero evitare che cose come questa capitino ancora (curioso perchè dovrebbe essere uno dei presupposti della legge quello di scoraggiare la recidività).
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Il primo volume di “Civil War II” invece tratta del salvataggio da parte degli inumani del frastornato Ulysses che rivela l’attacco imminente, della battaglia contro il Celestiale, della festa in cui gli inumani mostrano il ragazzo al resto degli eroi e dell primo conflitto che porterà la frattura definitiva: durante la festa sono emerse le discrepanze di visione tra Iron Man e Capitan Marvel, l’uno che vorrebbe ringraziare e rimandare indietro il ragazzo a New Attilan, pensando di approfondire con calma la situazione e l’altra che gli offre un posto in squadra mossa da imminenti e improrogabili necessità. La situazione si complica ulteriormente quando Ulysses ammette di vivere le sue premonizioni, come se facesse parte di esse, sentendosi profondamente coinvolto (concetto che poi Stark ricorderà in seguito in quanto una persona che viene toccata da ciò che vede non può essere oggettiva) e ammettendo un certo disagio nell’avere quei poteri, senza contare che nemmeno Jean Gray è in grado di entrare nella sua testa per ”controllare” la situazione.
Ecco dunque il concetto fondamentale espresso ironicamente da Stark: “Diciamo che questo ragazzo corre da noi e dice: ‘oh, mio dio, ho appena avuto una visione di Hulk che pomicia con Ultron…poi hanno fatto un bambino…e il bambino era la reincarnazione di Hitler. Fermiamo Hulk prima che succeda? Lo rinchiudiamo prima che faccia qualcosa che non ci piace? Ieri è stato facile […] ma se il prossimo fosse uno di noi?”. Perchè è facile quando si tratta di questioni esterne (in seguito cambierà idea anche su questo punto) ma quando vengono toccati i membri della squadra come bisognerebbe comportarsi? Tuttavia Tony non si dimostra aggressivo, non vuole far degenerare la discussione quindi lascia che l’argomento sfumi e che gli eroi festeggino la vittoria, non aveva idea d’altra parte che Ulysses proprio quella notte avrebbe profetizzato ancora e che questa volta, l’intervento frettoloso degli eroi contro Thanos avrebbe avuto delle conseguenze catastrofiche: diversi feriti tra cui She-Hulk in condizioni critiche e un morto, il Capitano Jim Rhodes alias War Machine, suo migliore amico. La battaglia non viene vissuta a pieno ma si evince dal racconto di una dolorante e distrutta Capitan Marvel che dal capezzale di She-Hulk parla dell’accaduto a un Iron Man collerico e devastato per la perdita.
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Le vicende avvenute in precedenza porteranno Stark, nel secondo numero di “Civil War II” a rapire Ulysses da New Attilan, creando un incidente diplomatico con gli inumani, per poter capire chi lui sia e come funzionino i suoi poteri; Medusa guiderà una spedizione per riprendersi il ragazzo ma si lascerà convincere da Carol Danvers a non attaccare la Stark Tower, perchè butterebbe alle ortiche il lavoro compiuto fino ad allora per farsi ben volere dalle persone (vicende presenti nella testata degli Inumani). Insieme a tutti gli eroi più importanti raggiungeranno Iron Man per liberare il ragazzo ma nel bel mezzo della discussione Ulysses avrà una nuova visione: Hulk che torreggia su una distesa di cadaveri, quelli dei supereroi, di Tutti i supereroi. L’albo si concluderà proprio con Carol che va a parlare con Bruce Banner e vi consigliamo di seguire attentamente la vicenda preprandovi ad un enorme colpo di scena.
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Complessivamente la saga si presenta, dal punto di vista visivo, in maniera eccezionale, anzi potremmo dire che il punto focale e totalmente positivo sono proprio le illustrazioni ad opera di David Marquez ma la trama risulta abbastanza confusa soprattutto perchè pezzi della storia vengono abbozzati e poi ripresi in seguito, altri eventi importanti sono raccontati ma non vissuti davvero (questo per permettere di inserirli nei tie-in presenti nelle testate); si avverte una diluizione di trama che doveva avere il compito di permettere ai lettori di ragionare ma che invece ha l’effetto di creare una fastidiosa attesa dei veri conflitti che avverranno in sequenza a partire dal prossimo numero con una cadenza forse troppo rapida. Probabilmente ci si aspettava di più da una saga che porta il nome di uno dei capolavori Marvel, però lo consideriamo sicuramente un passo avanti rispetto a “Secret Wars” che ha scandito la nascita del nuovo mondo fumettistico dei supereroi della casa delle Idee.
Il preludio, “Standoff”, risulta forse più interessante e innovativo rispetto a questa saga che, per quanto tratti ideali importanti e complessi rischia di sembrare più una scazzottata per incidenti di percorso dovuti alla troppa fretta e impulsività. Molti hanno criticato anche la facilità di alcuni personaggi di cambiare idea o al contrario le posizioni troppo nette solo sulla base di un convincimento personale come accade per Capitan Marvel che in seguito non verrà convinta nemmeno dalle parole di Capitan America e di molti altri eroi. Un altra critica si potrebbe muovere verso Medusa vista troppo guerrafondaia e risoluta rispetto alla sua versione nelle storie della testata degli inumani in cui è interessata ad una mediazione anche se c’è da dire che il carattere della regina degli inumani non è mai stato molto continuativo e persino in “A-Force” si dimostra meno diplomatica di quanto vediamo nella sua testata. Di contro però dobbiamo ammettere che la tematica scelta è veramente difficile e quindi, come non è facile per noi trovare uno schieramento non lo poteva essere nemmeno per gli eroi; ricordiamo inoltre che i personaggi Marvel non sono solo dei prestavolto per ideali ma anche e soprattutto persone a tutto tondo, sconvolte dalle perdite e dalle sconfitte e incalzate da un pericolo costante e quindi è normale che molti personaggi risultino un pò all’estremo nel senso che le situazioni che stanno vivendo nel crossover sono estreme.
Un consiglio che possiamo dare ai lettori per poter meglio apprezzare le vicende è quello di non fermarsi ai numeri del crossover ma di seguire anche i tie-in, ovviamente nel giusto ordine, che sono fondamentali per capire alcune vicende: per esempio nella testata di “Capitan Marvel”, presente in “I nuovissimi Avengers 18”, veniamo a sapere che War Machine e Capitan Marvel erano una coppia mentre vediamo attivamente il conflitto in cui Rhodey perde la vita e i retroscena fino all’arrivo di Stark in “The Ultimates” contenuto nello stesso albo.
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