Chicago PD 6×18 – Recensione: La legge di Chicago

08/04/2019 di Redazione

E’ la legge di quei quartieri a vincere in questo nuovo episodio di Chicago PD in cui Hank Voight ci ricorda cos’è la paura.

Siamo tornati accanto alla gabbia, siamo tornati in una guerre tra gang e nel mondo sporco della politica attraverso l’ultimo episodio di Chicago PD. Hank Voight ne è stato il protagonista accanto alla città di Chicago e alle sue regole. Sullo sfondo la nuova relazione di Kim Burgess. Nessun triangolo amoroso. Solo Chicago e i detective di Hank Voight pronti a seguire gli ordini del loro sergente. Quegli episodi che ci portano ad amare ancora di più questa serie.

Chicago PD
Chicago PD

Ancora una volta è Kim Burgess ad aprire l’episodio di Chicago PD. La nostra poliziotta preferita è con Blair. Lavorare con Kelton non è esattamente il massimo, ma il ragazzo sa il fatto suo e quindi lo perdoniamo. Come ci aveva più volte detto Rick Eid, Kim sta andando avanti (Burgess protagonista del prossimo episodio di Chicago PD). Proprio come ha fatto Adam. I due sono amici, e nonostante il dispiacere nel non poter ritrovare i Burzek in un qualsiasi episodio di Chicago PD, apprezzo l’aver eliminato (almeno per il momento) qualsiasi dramma amoroso.

Ma Kim e Blair sono sullo sfondo, chi c’è in prima linea nel nuovo episodio di Chicago PD è la città e le sue regole. Quelle dei quartieri in cui Hank Voight ha lavorato per anni. Ne conosce ogni centimetro, ricorda ogni storia, anche quelle in cui non era presente. E quelle strade, adesso, sono sporche di sangue innocente. Le nuove generazioni di gang contro quelle che ci sono sempre state. Il passato e il futuro.

Hank , Ray e Kelton si ritrovano accanto al corpo di una giovane donna morta con la sola colpa di essersi trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. E l’unico che può cambiare le cose è lui, il sergente dell’Intelligence. E’ Ray Price a proporre la cosa a Kelton mentre Voight pone la sua unica regola: una tregua dalla guerra della politica. Ce n’è già una da combattere. Hank dovrà far incontrare i capi delle due gang e trovare con loro un accordo per evitare altre vittime innocenti.

Chicago PD

Ancora una volta Chicago PD porta nel suo show una realtà che il nostro mondo vive ogni giorno. Vittime innocenti di un’altra guerra sporca. Quante volte ne abbiamo sentito parlare. La realtà di Chicago PD è la nostra realtà. Hank dovrà quindi trovare un modo di far smettere di sparare. Ray e Kelton dovranno solo lasciarlo fare. Ma le cose non vanno mai come dovrebbero.

Il meeting per la pace tra le due gang di Chicago avviene alla presenza di Hank e Jay. C’è ancora lui al suo fianco. Jay Halstead continua ad essere una parte mancante del suo sergente. Si completano a vicenda e si guardano le spalle. Se pensate a come abbiamo iniziato. Adesso questi due uomini si rispettano, si stimano. Sono parte l’uno della famiglia dell’altro. Un cambiamento che mi ha stupita ad ogni passo, e che continua ad emozionarmi.

Ma qualcosa va storto durante l’incontro. Le vetrine del negozio vengono fatte a pezzi da colpi di mitra e un donna si ritrova in una pozza di sangue distesa su un marciapiede. Il sergente dell’Intelligence vuole un nome, quello del colpevole. La nuova gang è composta da ragazzini, il loro capo ha solo 16 anni. Ed è lì che bisogna cercare. Proprio vicino a questi ragazzini che credono di poter comandare il mondo, di poter fare ciò che vogliono distruggendo vite innocenti. Ma Hank non scherza e c’è chi lo imparerà a proprie spese.

Andate a pagina due per la seconda parte della recensione

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