Chicago PD 6×08 – Recensione: Il colore della pelle, il colore della divisa

19/11/2018 di Redazione

L’ottavo episodio di Chicago PD 6 è andato in onda. Kevin Atwater ne è stato il protagonista. Intanto, l’inizio di quello che sembra sarà un periodo difficile per Antonio Dawson. 

Lo avevamo già visto nello scorso episodio di Chicago PD 6. Il piccolo incidente alla spalla di Antonio Dawson durante un inseguimento, si sta trasformano in qualcosa di più serio. Intanto, al centro del nuovo episodio di Chicago PD 6, Kevin Atwater e un LaRoyce Hawkins difficile da dimenticare.
Chicago PD
Chicago PD

Il nuovo episodio di Chicago PD 6 ci parla di droga, di ragazzini la cui unica certezza nella vita è quella di spacciarla per qualcuno che non ti guarderà mai le spalle. Ma ci parla anche del colore della pelle, della provenienza, di un mondo che sembra essere diverso per ognuno di noi. Ogni mondo ha le sue regole, e per Kevin Atwater è difficile muoversi senza ferire le persone e parte di quel mondo da cui proviene.
Un ragazzino muore pochi minuti dopo l’inizio di questo nuovo episodio di Chicago PD 6. La sua vita si spegne tra le braccia di Kevin che non riesce a trattenere la rabbia. Chicago è una città difficile. Come difficile è, in ogni parte del mondo, essere un ragazzino che non ha nulla. Che vorrebbe solo essere un ragazzino. Ma ancora una volta la realtà si mostra negli show One Chicago, come da sempre ci ha abituati Dick Wolf.
Chicago PD

Dopo la morte del ragazzino che lavorava per un uomo con una fedina penale di tutto rispetto, Kevin e Adam trovano qualcuno che potrebbe aiutarli a salvare un altro di quei ragazzini togliendo dalla strada un assassino, uno spacciatore e un trafficante d’armi. E mentre questo succede, Kevin Atwater si muove tra il distintivo e il quartiere dove è nato, circondato dalle persone che cerca di salvare indossando quella divisa.
Ma non è sempre facile capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Ci sono delle regole che non sono sempre giuste. O lo sono ma andrebbero applicate in modo diverso. O dovrebbero poterci essere dei cavilli. O non lo so… Non so se è giusto ciò che ha fatto Kevin. Ma quando è stata trovata quella pistola, e quell’impronta, sono rimasta in silenzio a guardare i suoi occhi rendendomi conto di quanto è facile perdercisi dentro.
Chicago PD

Andate a pagina due per la seconda parte della recensione di Chicago PD 6

Share this article