Cannes 2018: Todos lo Saben – La conferenza stampa con la Cruz, Bardem e Farhadi
09/05/2018 di Redazione
Il Festival di Cannes 2018 si apre con una conferenza affollata, come sempre, per i protagonisti del film di apertura Todos lo Saben, Javier Bardem , Penélope Cruz e il regista iraniano Asghar Farhadi hanno risposto alle domande dei giornalisti.
Javier Bardem è stato divertente mattatore della prima conferenza stampa di Cannes 2018: una giornalista chiedeva alla Cruz come si trovasse a lavorare sempre con il marito, ma non si capiva se parlasse del film o della loro vita coniugale, ( a la tiepida accoglienza per il film.
Uguale compenso i per due protagonisti, coniugi nella vita , che si erano conosciuti sul set di Jamon Jamon nel 1992 ed avevano poi collaborato in altri film come Vicky Cristina, Barcelona di Woody Allen. Notizia a cui è stato dato risalto alla notizia durante la conferenza stampa da parte dei produttori.
Come mai avete scelto questo progetto particolare, un film spagnolo per lei che è un regista iraniano. Un prodotto inedito anche per Cannes.
Asghar Farhadi : ” Ma vorrei dire in primo luogo che devo ringraziare tutta l’equipe quando sono arrivato in spagna ho avuto solo l’imbarazzo della scelta fra tantissimi professionisti, in part icolare il direttore della fotografia José Luis Alcaine, un maestro, e ancora ringrazio tutti perché mi hanno permesso di lavorare al meglio senza alcun problema esterno. La scelta del film , è un thriller, ma per me è una scusa per parlare di altri temi. Mi sono posto delle domande nel film su cosa avrei fatto io. Qui poi ci sono molti argomenti, a chi appartiene questa terra, a chi appartiene la figlia, a colui che l’ha allevato , o al padre biologico sono dei temi che mi piace affrontare.”
Asghar Farhadi : “Sono contento di rispondere a questa domanda. Si è vero io sono arrivato in piena crisi della catalogna nel film, alcuni membri della famiglia che troviamo nella pellicola vengono dalla catalogna, io ho voluto sottolineare questo fatto, il mondo è più grande di questo villaggio che mostriamo, per me sentire parlare catalano o castellano nella stessa famiglia è una cosa evidente e normale.”
Per Penélope e Javier, questo film parla di come allevare una bambina, ha avuto impatto sulla vostra relazione?
Penélope Cruz : “Abbiamo lavorato spesso insieme, e non abbiamo problemi, io ho cominciato giovanissima nel cinema a 20 anni, spesso questo lavoro non ti fa pensare alla vita reale. Ma io ho superato questa barriera, lavoriamo benissimo assieme, e tutto è andato alla perfezione durante la produzione, senza ripercussioni sulla nostra routine familiare.”
Questa pellicola tratta del tema del tempo, che ha tanti riflessi, per lei (Asgar) . Quanto è importante che questo film sia distribuito sia in Iran che negli Stati Uniti dopo questa vetrina di Cannes?
Asghar Farhadi ” E’ una domanda che mi preoccupa sempre di più l’avanzare dell’età, il passaggio del tempo, esiste della gente che considera l’età che si accumula è come un tesoro, altri che contano solo quanto tempo gli resta da vivere. Una volta un’amico mi ha citato un proverbio molto simile allo spirito del film, che dice non sappiamo quanto tempo abbiamo veramente passato. Ci sono le conseguenze delle nostre azioni nel tempo, e credo che questo sarà un tema sempre più presente nei miei film. Io spero di tornare presto in Iran che tutti i miei film siano visti in Iran, io spero davvero che la gente veda questo film nel mio paese, e possano anche loro gioirne come gli spettatori di ieri sera.
Al termine della conferenza il regista Asghar Farhadi ha rinnovato l’appello del Festival di Cannes per liberare il collega regista Jafar Panahi :
“Quest’anno Cannes è molto particolare, abbiamo due film iraniani in competizione e sono molto felice di essere qui. Spero che anche Jafar Panahi possa venire qui, per vedere di persona gli spettatori al termine della proiezione, come ho potuto fare io. Io sono contento che lui continui a lavorare, ma vorrei tanto che fosse qui assieme a noi !”.
Ricordiamo ai lettori, che nel 2010, Jafar Panahi fu arrestato dalle autorità iraniane e interdetto dalla possibilità di esercitare la regia Ha continuato a lavorare, ma non è in grado di lasciare l’Iran e deve ancora affrontare una condanna, non ancora resa esecutiva nei suoi confronti. Il direttore del festival di Cannes Thierry Frémaux si è rivolto direttamente all’Iran, affinché il regista sia presente al festival.