Ancora un giorno: Recensione, “fai in modo che non ci dimentichino”
24/04/2019 di Redazione

Ancora un giorno è l’avvincente racconto del viaggio durato tre mesi che il celebre reporter Ryszard Kapuściński ha intrapreso attraverso l’Angola, Stato martoriato dalla guerra causata da confini mutabili di giorno in giorno.
Ancora un giorno è un emozionante racconto tra documentario e animazione, tratto dall’omonimo romanzo scritto da Ryszard Kapuściński.

“Fai in modo che non ci dimentichino“. È questo l’imperativo che risuona nella mente del reporter Ryszard Kapuściński mentre percorre le strade sterrate e i villaggi dell’Angola in piena guerra civile per raccontare al mondo le storie di chi sta vivendo quei tragici giorni; come il riluttante comandante Farrusco, che ha deciso di schierarsi con i più deboli, o l’affascinante guerrigliera Carlota, la quale, anziché sparare alle persone, vorrebbe guarirle. Fino al momento in cui il giornalista entra in possesso di una notizia che, se divulgata, potrebbe cambiare le sorti della guerra fredda e causare la morte di migliaia di persone. Il suo dovere di cronista gli imporrebbe di diffonderla, ma come può la sua coscienza sopportare un simile peso?
Un racconto emozionante
Raúl de la Fuente e Damian Nenow adattano il reportage-capolavoro di Kapuściński in un racconto emozionante e coinvolgente, in cui spettacolari sequenze animate si alternano a interviste in live action ai veri protagonisti. E, se i sopravvissuti parlano alla camera, i caduti non sono perduti per sempre: la memoria di chi era con loro, gli scritti di chi li ha raccontati, quell’ultima foto che li ritrae fanno sì che chi è scomparso non sia dimenticato.

Nel 1975, in piena Guerra Fredda, i portoghesi lasciano le colonie africane. L’Angola è tra queste, territorio ambitissimo per le sue risorse petrolifere (vedi la Libia di oggi). Il paese è spaccato in due. Tra i sostenitori dell’MPLA, il movimento di liberazione marxista-leninista e quelli dell’UNITA, sostenuti dagli Stati Uniti, in breve scoppia una guerra civile con un conflitto che è l’ennesima sfida tra le due superpotenze ai danni di una popolazione. Ryszard Kapuściński, giornalista della Polonia socialista, è lì, nel mezzo dell’assedio di Luanda, dove infuria la “confusão”, che ben sintetizza la situazione. La storia tratta dal libro del più grande giornalista e reporter di guerra del mondo, che ancora adesso fa scuola, ci racconta la sua drammatica odissea all’interno del conflitto.
Un film da non perdere
Un film per ricordare e che è necessario annotare tra quelli da vedere e non perdere. La pellicola esce nello stesso momento in cui i cinema sono intasati dall’ultima avventura sul grande schermo della Marvel Comics, non sarà facile per gli spettatori trovare la sala con questo film (ma potete cercarla questo link)

Un film che rappresenta un modo diverso di leggere il libro del reporter, attraverso le sue immagini che ormai condizionano il nostro immaginario e i nostri social. Un libro tradotto in tutto il mondo e che, con una tecnica di animazione simile anche alla graphic novel, grazie ad Ancora un giorno approda sullo schermo per quelle generazioni che ignorano tutto, pur avendo tutto a disposizione nell’immenso calderone di internet. Generazioni, che, forse, attirate dalle immagini, scopriranno questa splendida pellicola, decisamente meno “confusão”, ma molto più coinvolgente
Una storia vera che ci ricorda di morti e caduti per giovani idealisti o anziani sopravvissuti, che danno vita alla loro storia vera e ci dicono: “Fai in modo che non ci dimentichino”. Speriamo che il loro messaggio resti decisamente più impresso delle banali avventure di un gruppo di supereroi.