A Star is Born: Recensione del remake con Bradley Cooper e Lady Gaga da sogno
11/10/2018 di Thomas Cardinali
A Star is Born torna in una nuova versione in cui a spiccare è soprattutto la straordinaria chimica tra Bradley Cooper e Lady Gaga, divina anche con la sua voce unica. La recensione.
Bradley Cooper offre la prova della vita rendendosi straordinariamente credibile nei panni del rocker maledetto Jackson Maine schiavo dell’alcool e del folle amore per la sua Ally, interpretata da una Lady Gaga che dopo l’Emmy per la prima prova in una serie tv con American Horror Story si aggiudicherà quantomeno la nomination all’Oscar con il suo primo film. Niente male per una che di mestiere fa la cantante e già ha scritto la storia della musica. Infatti, ha già in mano le statuette per la miglior canzone con la travolgente Shallow e per la miglior colonna sonora che ha curato personalmente con brani inediti ad incorniciare un ruolo in cui ha messo tanto della sua storia personale.
A Star is Born recensione – Molto più della sola Lady Gaga
Bradley Cooper è stato immenso nel costruire il suo A Star is Born attorno alla figura di Lady Gaga e l’artista lo ha ripagato donando tutta se stessa e questo è tangibile in ogni frame della pellicola. Jackson Maine però non è un semplice non protagonista, perché Ally non potrebbe esistere senza di lui e Bradley Cooper è semplicemente pazzesco in ogni sguardo, in ogni corda pizzicata, in ogni tasto suonato. Anche lui punta dritto verso la nomination ed in questo caso, probabilmente, verso il primo Oscar. Fondamentale per spingerci nell’universo distruttivo di Jackson anche il fratello, interpretato da un Sam Elliot qui in una delle sue migliori interpretazioni.
A Star is Born eravamo certi che sarebbe stato un lungo concerto con protagonista assoluta Lady Gaga, ma nella sua semplicità raggiunge l’obiettivo arrivando in modo travolgente allo spettatore. Su quel palco non ci sono soltanto Jackson e Ally, ma anche tutti noi perché vivono una storia talmente straordinaria che tutti sentiamo il desiderio di essere al loro posto anche solo per cinque minuti. L’amore qui raggiunge il massimo del dramma e della sua espressione in un finale già visto, ma non per questo meno struggente. Il percorso narrativo degli A Star is Born si ripete quindi in modo quasi noioso, ma mai come in questo caso è un film che vive di emozioni purissime raggiungendo pienamente il suo obiettivo.
A Star is Born recensione – Regia senza acuti, ma che genio Bradley Cooper
Spesso si critica l’idea del remake, la realtà è che A Star is Born è un remake intelligente. Bradley Cooper e Lady Gaga sono riusciti a rendere uno dei film più melensi di Hollywood moderno e frizzante, carico di energia e soprattutto una storia in cui tutte le nuove generazioni possono credere. I personaggi sono straordinari nei loro difetti e nella loro umanità, non sono dei dei neppure quando raggiungono la massima vetta. Questa è la qualità migliore di questo film, con il dialogo tra Jackson e Ally nel parcheggio di un supermercato che sarà la contro copertina che ricorderemo sempre pensando a questo film, ma soltanto perché quella principale è la manifestazione dell’amore in quel duetto da brividi che è Shallow. Quello cantato da Bradley Cooper e Lady Gaga è l’amore folle delle prime volte che abbiamo vissuto in tanti e che tanti ancora rincorrono, quello in cui il sogno che finalmente diventa realtà proprio quando stavi per rinunciare.
L’amore maledetto di A Star is Born farà impazzire le adolescenti, ma è un film in cui tutti potranno rispecchiarsi nonostante i cinefili più accaniti lo potrebbero bollare come l’ennesima trovata commerciale per vendere visto il grande nome musicale associato.
A Star is Born funziona come sempre dal 1934 proprio perché ci mostra il lato oscuro dei sogni e questo remake lo fa a tratti toccando il cuore pur con semplicità. Non siamo di fronte ad un capolavoro, anzi tutt’altro, ma se il cinema è emozione Bradley Cooper e Lady Gaga sono davvero bravi nel realizzarlo.
[yasr_overall_rating]