(500) giorni e (10) anni insieme. Per fortuna.

07/02/2019 di Redazione

Sono passata dieci anni da quando (500) giorni insieme, o meglio (500) Days of Summer, fu proiettato per la prima volta, al Sundance Film Festival.

Un film che è diventato ben presto un cult movie, grazie a una sceneggiatura perfetta e a una coppia protagonista dall’alchimia miracolosa. Joseph Gordon-Levitt e Zooey Deschanel, ovvero Tom Hansen e Sole (Summer) Finn, i protagonisti di quella che non è una storia d’amore.

Si sono incontrati nuovamente, dieci anni dopo, invitati da Entertainment Weekly a rivedere insieme il film che li ha fatti restare nel cuore di tanti innamorati. E la cosa che fa arrabbiare è che continuano a comportarsi da grandi amici, quando invece si dovrebbero insultare, gridarsi addosso, perché loro non sono due attori, ma devono, per forza, essere Tom e Sole. Ma soprattutto, la domanda più importante da porci è un’altra.

Quanto giorni d’estate sono passati in questi dieci anni?

Tom e Sole in (500) giorni insieme

Any resemblance to people living or dead is purely accidental… Especially you, Jenny Beckman… Bitch.

Il cartello con cui si apre il film spiega perfettamente quali sono le intenzioni del regista Marc Webb. Raccontare le cose come stanno. Le storie d’amore sono complicate, fanno toccare il cielo con un dito, per un po’, ma nella maggior parte del tempo ti fanno appassionare alle biografie dei serial killer per capire se puoi farla franca dopo avere eliminato il/la partner, in maniera sadicamente fantasiosa e divertente. Questo quando pensi di vivere in un mondo ideale in cui credi di avere la ragione dalla tua parte. Poi, la fase successiva, è quella in cui diventi amico/a per la vita di uno strano tipo chiamato Vodka, o Tequila, o Cabernet. Si conosco tutti tra loro, anche se è sconsigliabile frequentarli insieme, a meno che tu non voglia vivere l’eccitante esperienza di una gang bang alcolica nel tuo stomaco e nella tua testa. Fermo restando che niente dura per sempre, né l’amore, né, per fortuna, il dolore che provi quando finisce.

Il succo di (500) giorni insieme in fondo è questo. Una storia raccontata tante volte, ma questa ti viene sbattuta faccia nei termini più sinceri e realistici possibili. Sì, anche la scena musical con You Make My Dreams di Hall & Oates è un trattato di neorealismo, perché quando sei innamorato ci sono giorni in cui ti senti così e potresti far ballare tutta la città con il tuo entusiasmo. E come spesso accade per le belle storie d’amore cinematografiche, tutti quanti ci si identificano, si sentono coinvolti, sono convinti di essere gli unici ad aver visto (500) giorni insieme e di poter replicare le scene più romantiche all’infinito, addirittura senza sembrare degli idioti.

Ikea è ancora in affari solo grazie a (500) giorni insieme

È così. Le coppie che continuano a vivere l’inferno del grande magazzino dell’impiallacciato ogni maledetta domenica (o peggio ancora sabato), lo fanno solo per poter fare finta di vivere in 57mq e tirare avanti la loro relazione, che in realtà non fa che trascinarsi stancamente da tempo, ancora per qualche settimana. Questa è la funzione primaria delle giornate in cui ti senti felicemente imbecille, convinto che la vita possa davvero essere una favolosa avventura da condividere con qualcuno.

Ma non vi preoccupate. Vivere in coppia non è (500) giorni insieme. È Gone Girl.

Ciò nonostante, dieci anni sono passati, ed è impossibile non amare questo film. Marc Webb non ha mai fatto niente di neanche lontanamente paragonabile nella sua carriera da regista, e a dirla tutta forse neanche Chloe Moretz, che nei panni della giovanissima e saggia sorella di Tom, Rachel Hansen, ha forgiato legioni di potenziali molestatori di minorenni. Poi, per fortuna, è cresciuta.

E poi la colonna sonora, una delle migliori degli ultimi trent’anni al cinema, indie-rock e classici miscelati con grande maestria. Due dei pezzi più belli degli Smiths, There’s a Light that never goes out e Please, Please, Please let me get what I want, e due anche di Regina Spektor, Hero e soprattutto Us, che è diventata grazie a questo film l’inno degli ex pieni di rimpianti. I Temper Trap senza (500) giorni insieme non sarebbero nessuno, e in effetti non lo sono. Il mondo non ricorda che Carla Bruni è stata la Premiere Dame, ma che suona la chitarra, tutto perché Quelq’un M’a Dit è stata inserita in questa soundtrack. E soprattutto, ora sappiamo che Joseph Gordon-Levitt ubriaco canta benissimo.

Era il 17 gennaio del 2009, in quel di Park City. In Italia sarebbe arrivato il 27 novembre del 2009. Ebbe pochissimo successo, eppure tutti lo hanno visto, poi, in un modo o nell’altro.

E tutti, da quel giorno, guardano le panchine con sospetto.

O forse con speranza.

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