Sorelle rom morte a Roma, il camper incendiato per vendetta. E spunta un video

11/05/2017 di Redazione

Il camper è stato incendiato probabilmente per una vendetta maturata nella galassia rom. È questa l’ipotesi seguita dagli inquirenti dopo il rogo al veicolo avvenuto a Roma in viale Primavera, in zona Centocelle, che ha causato la morte di tre sorelle (una ragazza di 20 anni, Elizabeth, e due bambine, Francesca e Angelica, di 8 e 4 anni). Stando a quanto ricostruito a poche ore dall’accaduto, le fiamme, divampate la notte tra martedì e mercoledì nel parcheggio di un centro commerciale, hanno avvolto e inghiottito il veicolo in poco tempo. Tutto sarebbe avvenuto in qualche minuto.

 

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SORELLE ROM MORTE A ROMA, C’È UN VIDEO DEL CAMPER INCENDIATO

Ad esse sconvolta è la famiglia Halilovic, già vittima di ripicche. Cinque giorni fa un altro loro camper era stato dato alle fiamme, in via Romolo Balzani. Stando a quanto rivelato da una fonte e riportato oggi da Repubblica, il capofamiglia Romani Halilovic tre giorni fa avrebbe avuto screzi con i parenti dei rom del campo nomadi di via Salviati, che a dicembre avevano ucciso la studentessa cinese Zhang Yao. Viene esclusa dunque l’ipotesi del movente xenofobo. E non ci sono dubbi sulla natura dolosa dell’incendio Scrivono Flaminia Savelli e Giuseppe Scarpa su Repubblica:

C’è un video acquisito dal pm Antonino Di Maio che immortala una persona che lancia la bottiglia incendiaria. Per questo non ci sono dubbi sulla matrice dolosa dell’incendio, né sulla volontà di uccidere, la procura infatti procede per omicidio volontario. Il filmato ripreso dalle telecamere del centro commerciale Primavera è chiaro, sebbene si veda una sagoma, senza poterne distinguere le fattezze. Scaglia una sorta di molotov artigianale che si spacca sulla parte anteriore del camper. In pochi minuti il caravan diventa una torcia, plastiche, arredi e lo stesso carburante del serbatoio alimentano le fiamme. Escono in fretta e furia tutti i membri della famiglia. Le uniche che non sbucano dal camper sono le tre figlie, incastrate in una cuccetta, non fanno in tempo ad uscire né il padre ad entrare per salvarle.

«Ho provato a salvarli, ma non ci sono riuscito», sono le parole di Romano Halilovic.

(Fermo immagine da archivio Ansa)

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