Sono emersi nuovi dettagli sugli ultimi drammatici minuti di vita di George Floyd

Secondo dei nuovi documenti, mentre George Floyd diceva alla polizia che non riusciva a respirare, l’ex agente della polizia di Minneapolis Derek Chauvin l’ha invitato a «smettere di parlare e gridare visto che richiede molto ossigeno».

I dettagli macabri degli ultimi istanti della vita dell’afroamericano ucciso lo scorso maggio, sono emersi dai filmati delle videocamere indossate degli ex agenti Thomas Lane e J. Alexander Kueng.

«Per favore. Oh, Oh. Non riesco a respirare. Non riesco a respirare. Ah! Mi uccideranno. Mi uccideranno. Non riesco a respirare. Non riesco a respirare», diceva George Floyd in risposta a Chauvin secondo la trascrizione ufficiale.  

Pochi istanti dopo, l’uomo ha perso conoscenza ed è stato dichiarato morto. 

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I quattro ufficiali responsabili della morte di George Floyd sono stati tutti accusati di omicidio

George Floyd è morto dopo che Derek Chauvin aveva tenuto il ginocchio sul suo collo per quasi nove minuti, nonostante le ripetute grida d’aiuto dell’uomo e l’orrore di molti passanti che hanno filmato la scena. Gli ex agenti della forza di polizia di Minneapolis Thomas Lane, J. Alexander Kueng e Tuo Thao hanno assistito alla scena senza intervenire. I tre sono accusati di favoreggiamento di omicidio di secondo grado e favoreggiamento di omicidio colposo di secondo grado. 

I documenti sono stati rilasciati ieri e fanno parte di una mozione presentata nella corte di stato a Minneapolis, e presentati dall’avvocato di Thomas Lane, accusato di essere stato complice e di aver incoraggiato l’omicidio di Floyd.

Secondo le stesse prove, inoltre, sarebbe stato Lane a chiamare i soccorsi appena aveva visto del sangue uscire dalla bocca del 46nne afroamericano mentre il collega Derek Chauvin teneva il ginocchio sul suo collo. Tuttavia, i soccorsi non sono mai arrivati perché avevano sbagliato indirizzo ma sarebbe stato lo stesso Lane a chiamare di nuovo l’ambulanza quando Floyd non riusciva a respirare. 

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