Sondaggi politici, Movimento 5 Stelle mai così in alto da marzo 2013

Nei sondaggi pollitici sulle intenzioni di voto sembra non arrestarsi la risalita del Movimento 5 Stelle. Il partito di Beppe Grillo ha infatti superato in questi giorni il livello di consenso ottenuto alle Elezioni Politiche del 24-25 febbraio 2013 (il 25,5%) avvicinandosi al picco raggiunto nel mese successivo. A rivelarlo è la media aggiornata dei dati di ben 11 istituti demoscopici italiani che regolarmente monitorano la popolarità di partiti e leader politici.

 

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SONDAGGI POLITICI, M5S AL 26% –

Stando alle cifre elaborate nelle ultime due settimane da Demopolis, Demos&Pi e Demetra, Tecnè, Ipr Marketing, Swg, Ixè, Ipsos, Emg Acqua, Euromedia Research, Istituto Piepoli e Datamedia Ricerche, il M5S se si votasse oggi otterrebbe il 25,9% dei consensi, quasi 5 punti in più del 21,1% raccolto alle Elezioni Europee di maggio 2014 e circa 8 punti in più del 18% che gli stessi sondaggisti gli attribuivano tra fine febbraio e inizio marzo di quest’anno. Precisamente i 5 Stelle vengono stimati oltre il 25,5% delle Politiche in 9 casi su 11.

SONDAGGI POLITICI, PD AL 33% –

Resta comunque soddisfacente anche il dato del Partito Democratico. Se da una parte il Movimento 5 Stelle fa crescere il proprio gradimento tra gli elettori anche senza che sia Grillo ad occupare la scena (sembra riuscita la staffetta nel ruolo di capo politico dal comico ad esponenti di primissimo piano come Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista), dall’altra il partito di Matteo Renzi da almeno tre mesi si mantiene stabile intorno al 33% e non viene eroso dalle critiche delle opposizioni sulle riforme. Nel dettaglio il Pd in media viene indicato dai sondaggisti al 32,9% ed oscilla tra il 31,5% indicato da Ipr Marketing al 34,3 di Swg.

SONDAGGI POLITICI, CENTRODESTRA AL 30% –

Segnali poco incoraggianti dai sondaggi giungono invece in questi giorni al fronte di centrodestra composto da Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia. La somma del loro consenso supera di poco il 30% e (come ha spiegato a Giornalettismo la scorsa settimana la direttrice di Euromedia Alessandra Ghisleri) non è detto che in caso di lista unitaria (l’Italicum assegna il premio di maggioranza alla prima lista e non alla prima coalizione) riescano a mantenersi allo stesso livello di preferenze. In quel caso dovrà infatti essere valutato l’impatto sull’elettorato di nuovo simbolo, nuovo programma e nuovi messaggi. Forza Italia si ferma all’11,5%, la Lega (stabile ormai da diversi mesi) al 15, Fdi al 3,8. Stesso dato di Sel.

SONDAGGI POLITICI, VERDI E IDV SOTTO L’1% –

In chiara difficoltà, intanto, è Area Popolare, formazione di governo alla quale hanno dato vita deputati e senatori di Ncd e Udc. I centristi non avrebbero la certezza oggi, in corsa solitaria, di superare lo sbarramento del 3% previsto dall’Italicum. Ap oscilla tra il 2% stimato da Euromedia al 4 di Demopolis. Quasi nulle sono invece le possibilità di ingresso alla Camera dei piccoli partiti e movimenti di centrosinistra o della sinistra radicale. Italia dei Valori, Verdi e Rifondazione Comunista non superano mai l’1%. A Scelta Civica, infine, vengono attribuiti pochi decimi di punto.

(Foto di copertina: Ansa / Giuseppe Lami. Tabella: Giornalettismo)

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