Sondaggi politici, le donne in carriera pazze per la Lega di Salvini

Pd primo partito tra i ragazzi di età compresa tra i 21 e i 34 anni, gli operai, le casalinghe, i pensionati, i lettori di quotidiani, i non internauti e gli utenti attivi su Twitter. Movimento 5 Stelle primo tra i poveri e gli internauti. Con la Lega Nord oltre la sua media tra calsalinghe, operai e donne manager. Sono questi i principali dati che emergono da un sondaggio realizzato tra il 15 giugno e il primo luglio dall’istituto demoscopico triestino Swg, una sorta di mappa di come voterebbero oggi gli italiani.

 

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SONDAGGI POLITICI, M5S AL 30,1% TRA GLI OPERAI –

Nel dettaglio Swg, nella sua pubblicazione mensile ‘Scenari di un’Italia che cambia’, stima il Partito Democratico al 33,3% dei consensi sull’interno campione e ad un livello molto più in alto tra pensionati (al 40,8%) e persone che non utilizzano il web (al 47,5%). La Lega Nord invece, al 16% complessivo, viene stimata al 19% tra le donne in carriera, al 20,9% tra i poveri e al 19,7% sia tra gli operai che le casalinghe. Il Movimento 5 Stelle, al 23,9% sull’intero campione, fa registrare una percentuale più alta della mediatra gli operai, il 30%, tra gli internauti, 30,1%, e tra i poveri, 32,2%. Forza Italia, 13,9% a livello nazionale, schizza in alto tra chi twitta, al 19%, e tra la popolazione più povera, con il 19,2%.

 

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SONDAGGI POLITICI, PD SOLO AL 22% TRA I PIÚ POVERI –

Va poi segnalato che il dato peggiore del Pd emerge nell’elettorato più povero. Il partito di Renzi raccoglierebbe oggi secondo Swg solo il 22% dei consensi delle persone con maggiori difficoltà economiche. Il M5S invece mostra delle difficoltà tra donne in carriera (17%) e pensionati (14,7%). Mentre la Lega Nord non piace ai non internauti, tra i quali otterrebbe solo il 13,1%. Forza Italia, infine, scende al di sotto della media tra i lettori di quotidiani (11,5%) e gli operai (11,9%).

 

 

SONDAGGI POLITICI, PARTITI COME COMMUNITIES OF SENTIMENT –

Insomma, sembrano essere saltati i vecchi schemi in base ai quali persone più o meno colte o più o meno ricche erano intenzionate a scegliere uno specifico partito. Swg ha commentato il sondaggio sottolineando che oggi «le appartenenze ai partiti dono sempre meno ancorate a visioni ideologiche»:

La società, come si può osservare scorrendo i dati, è in movimento. Le appartenenze ai partiti sono sempre meno ancorate a visioni ideologiche e a collocazioni sociali e appaiono sempre più motivate dalla capacità dei partiti di rispondere alle aspirazioni delle persone, di incarnare una qualche visione di futuro.
Lo sguardo dell’elettore (non di tutti, ovviamente), non è più ancorato al passato, all’identità da cui proviene, ma è sempre più proiettato alla ricerca di risposte e di affinità elettive con il leader che guida un partito o uno schieramento.
Come ben rappresentano l’esperienza di Renzi e quella di Grillo, il senso di adesione a un progetto politico avviene sempre di più in base alla capacità di rispondere alle aspirazioni di cambiamento.
La nuova politica aspirazionale, infatti, incide sul voto e sulle forme di militanza partitica: la nuova adesione a un movimento o partito è, infatti, sempre più il frutto di una comunanza di sentire (momentanea o anche più duratura), una scelta di affinità e di visioni di futuro. I partiti divengono così delle communities of sentiment, degli agglomerati in cui si entra o esce facilmente in base alle affinità aspirazionali e di vision.

(Tabelle da: community.swg.it. Foto di copertina: Ansa / Claudio Onorati)

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