Ma quanti voti ha guadagnato il M5S dopo il referendum? E quanti ne ha persi il Pd?

16/12/2016 di Donato De Sena

I primi sondaggi politici realizzati dopo il referendum costituzionale del 4 dicembre consentono di fare una prima analisi dell’effetto del voto sul consenso ai partiti, di verificare cioè quanti voti ha grossomodo guadagnato il Movimento 5 Stelle, fermamente schierato dalla parte del No alla riforma Boschi, e quanti voti ha invece perso il Partito Democratico, principale promotore della legge sonoramente bocciata alle urne. Dal giorno del voto ad oggi sono almeno otto gli istituti demoscopici che hanno intervistato un campione di elettori per stimare il peso elettorale delle diverse forze politiche (l’Istituto Piepoli, Swg, Ipsos, Scenari Politici / Winpoll, Emg acqua, Tecné, Ipr Marketing, Index Research) e quasi tutti hanno segnalato un margine ristretto o addirittura nullo tra i due principali partiti.

 

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SONDAGGI POLITICI DOPO IL REFERENDUM, TESTA A TESTA PD-M5S

Più precisamente, nei sondaggi realizzati tra il 5 e il 15 dicembre, il Pd oscilla tra il 28,3 e il 32,6% dei consensi, mentre il M5S varia tra il 27 e il 32,6%. Ciò significa che i due partiti si muovono oggi sullo stesso livello di consenso e che non si è materializzato un vero sorpasso dei pentastellati: il partito di Matteo Renzi risulta avanti in quattro rilevazioni su otto, in altri due casi Dem e pentastellati sono alla pari, e in altri due ancora è avanti il partito di Beppe Grillo.

 

sondaggi politici
I sondaggi sulle intenzioni di voto ai partiti realizzati dopo il referendum costituzionale (Tabella di: Giornalettismo)

 

Molto più interessante è il confronto tra i sondaggi politici post-referendum e altre rilevazioni effettuate dagli stessi autori, quasi sempre per gli stessi committenti, nelle settimane che hanno preceduto il voto. Ebbene, osservando i dati sulle intenzioni di voto ai partiti diffusi da ottobre a inizio dicembre emerge che il Partito Democratico dopo il referendum ha subito solo una flessione (perdendo in media meno di un punto percentuale di consenso) e che il Movimento 5 Stelle non ha ancora capitalizzato il successo in una consultazione estremamente politicizzata. Secondo Index Research i pentastellati sono in crescita di oltre 2 punti percentuali (dal 30,5% del sondaggio del 2 novembre al 32,6% del 15 dicembre) e secondo Scenari Politici/Winpoll di 1,5 (dal 25% del 6-7 ottobre al 26,5% del 9-10 dicembre). Ma i segnali di crescita del M5S sono meno significativi se è minore la distanza temporale tra vecchi e nuovi sondaggi. Tecné, nella sua rilevazione del 13 dicembre per Porta a Porta, ha segnalato una crescita del Movimento di un punto percentuale rispetto al sondaggio che aveva presentato, ancora nello studio di Bruno Vespa, un mese prima: un balzo dal 29 al 30% (lo stesso indicato a Porta a Porta in contemporanea con Tecné da Ipr Marketing). L’Istituto Piepoli, invece, con un sondaggio realizzato il 5 dicembre ha addirittura stimato il M5S ad un punto in meno rispetto alla settimana precedente, segnalando una flessione dal 28 al 27%.

 

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Alcuni sondaggi sulle intenzioni di voto ai partiti realizzati nelle settimane precedenti il referendum costituzionale (Tabella di: Giornalettismo)

 

Discorso inverso va fatto per il Pd. Qualche sondaggista ha rilevato una flessione chiara. Da metà a novembre a metà dicembre secondo Ipr Marketing, ad esempio, i Dem avrebbero perso due punti, passando dal 32 al 30%. Per Index in un mese e mezzo sarebbero invece calati di 1,9 punti. Ma altri istituti demoscopici raccontano addiruttura di una tenuta del Pd. Il 29,8% che Ipsos attribuisce oggi al Partito Democratico (sondaggio del 7-8 dicembre pubblicato sul Corriere della Sera) è perfettamente in linea con il 29,7% della rilevazione del 4 novembre (che però già dava il M5S in vantaggio). Emg Acqua, nel sondaggio del 10-11 dicembre per il Tg La7, ha stimato i Dem al 31,1% in salita rispetto al 30,9% dell’1-3 dicembre.

Allargando lo sguardo anche agli altri partiti emerge una quadro di sostanziale equilibrio tra le tre grandi coalizioni in campo. La somma dei voti di Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia e altre formazioni minori di centrodestra, secondo i sondaggisti, vale oggi in media il 29/30% di consensi, in linea con Pd e M5S.

(Foto: ANSA / ALESSANDRO DI MEO)

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