Cosa c’è di vero nella storia degli smartphone vietati a scuola in Francia

15/12/2017 di Redazione

La notizia ha fatto il giro del mondo: smartphone vietati a scuola in Francia, a partire da gennaio 2018. Al rientro dalle vacanze, gli studenti dovranno rinunciare a messaggi e chiamate anche durante l’intervallo. Non una sorpresa per insegnanti e famiglie d’Oltralpe, considerato che la misura era stata più volte promessa in campagna elettorale dal presidente Emmanuel Macron.

SMARTPHONE VIETATI A SCUOLA IN FRANCIA, L’ANNUNCIO DEL MINISTRO DELL’EDUCAZIONE BLANQUER

Domenica la proposta è sembrata diventare realtà: in un’intervista il ministro dell’Educazione Jean-Michel Blanquer ha annunciato che dall’anno prossimo gli smartphone saranno vietati a scuola in Francia. La questione è considerata di salute pubblica: il governo è per questo determinatissimo e pronto a dare il buon esempio. «Durante i nostri Consigli dei ministri, mettiamo via gli smartphone in un armadietto prima di cominciare. Mi sembra che sia una cosa praticabile per un gruppo di persone, quindi anche in una classe», aveva rivelato Blanquer in un’intervista a settembre, spiegando di stare cercando già allora misure adeguate «a proteggere gli studenti dalle distrazioni di telefoni e schermi», che mettessero d’accordo dirigenti scolastici, insegnanti e genitori.

SMARTPHONE VIETATI A SCUOLA IN FRANCIA, LE PERPLESSITÀ DI GENITORI E INSEGNANTI

Quali sarebbero queste misure? Se è vero – come sostiene le Monde – che tra il 2011 e il 2015 la media degli studenti francesi che portano il cellulare a scuola è salita dal 20 all’80%, come si fa tutto a un tratto a modificare una tanto consolidata abitudine? Per giunta sono i genitori, spesso, a insistere perché i figli siano reperibili: solitamente, infatti, i bambini francesi vengono dotati di smartphone quando iniziano ad andare da soli a scuola, in media a 9 anni.

«Stiamo mettendo a punto le modalità. Un’ipotesi è quella di riporli in appositi armadietti, in modo che non vengano utilizzati in classe ma possano comunque essere a portata di mano in caso d’emergenza», ha fatto sapere Blanquer. Una prassi in vigore nelle scuole francese dove l’uso degli smartphone è già vietato, come ha spiegato il ministro, che non convince però genitori e insegnanti: «C’è il concreto rischio che gli armadietti vengano forzati e i telefoni rubati. E gli insegnanti certo non possono vegliare anche su questo», spiegano.

SMARTPHONE VIETATI A SCUOLA IN FRANCIA, SOLO UN ANNUNCIO MEDIATICO?

Tra l’altro – come ricordano i sindacati di categoria – i docenti non hanno l’autorità per sequestrare un cellulare a un alunno, quindi concretamente avrebbero grande difficoltà a far rispettare la misura. In Francia, poi, l’uso dei telefoni è già vietato durante le ore di lezione e in tutti gli spazi scolastici in cui lo proibisce il regolamento dei singoli istituti. Peccato che – si lamentano gli insegnanti – siano pochi gli studenti che rispettano il divieto.

Smartphone vietati nelle scuole in Francia e chiusi in appositi armadietti? Bella idea, ma qualcuno ha fatto i conti e calcolato che per realizzarla il governo dovrebbe acquistare circa 3 milioni di armadietti per le scuole pubbliche. Al di là del fatto che gennaio è alle porte, è probabile che la fornitura sia piuttosto costosa. E così Oltralpe c’è chi bolla già la misura di Blanquer come un «puro annuncio mediatico».

 

Foto copertina: Credit Image: © Emily Rose Bennett/Staff/The Augusta Chronicle/ZUMAPRESS.com

 

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