Sleepsex: quelli che fanno sesso senza accorgersene

13/07/2011 di Redazione

All’ospedale Le Molinette è stato documentato un caso spontaneo: amnesia e masturbazione

Per la prima volta al mondo e’ stato registrato e documentato un caso di sleepsex spontaneo. Una donna piemontese di 61 anni si e’ masturbata per alcuni minuti durante un ricovero presso il Night Hospital del Centro di Medicina del Sonno dell’ospedale Molinette di Torino diretto da Alessandro Cicolin. Senza poi ricordare nulla. L’episodio viene descritto in uno studio appena pubblicato su ‘Sleep Medicine’, che ha per oggetto la prima registrazione di un evento parasonnico di tipo sleepsex spontaneo in un soggetto con associato un disturbo del comportamento nel sonno Rem.

MASTURBAZIONE – Nel corso dell’esame e’ stato registrato un episodio di masturbazione della durata di alcuni minuti, durante il quale era presente un tracciato elettroencefalografico di sonno non-Rem di tipo profondo diffuso, associato ad attivita’ elettrica corticale piu’ rapida localizzata in alcune aree cerebrali. Al momento del risveglio, indotto dal personale, la paziente ricordava nulla. La fortuita registrazione dell’evento, spiegano i ricercatori in una nota, ha consentito da un lato di attribuire con certezza la genesi del disturbo al periodo di sonno non-Rem, dall’altro di confermare la condizione di funzionamento ‘dissociato’ di alcune aree cerebrali.  In pratica, alcune aree sarebbero in condizioni di veglia almeno parziale e altre in sonno profondo durante gli episodi parasonnici, un dato gia’ evidenziato in letteratura. Si tratta di un disturbo che e’ motivo di profondo disagio, personale e nei confronti del partner, che viene raramente riferito al medico. Insomma, secondo i ricercatori si tratta di un problema sotto diagnosticato e non trattato.

UN DISTURBO – Ma che cos’e’ lo sleepsex? Colpisce dallo 0,5 al 2% della popolazione, ed e’ un disturbo caratterizzato dalla messa in atto, durante il sonno, di attivita’ motoria sessualmente orientata: sospiri, movimenti ritmici del bacino, masturbazione fino ad atti sessuali completi. “Quando non secondario ad altri disturbi del sonno, e’ incluso tra le parasonnie (eventi fisici o esperienze che avvengono durante il sonno) non-Rem (sonno durante il quale non sono presenti i movimenti oculari rapidi), alla stregua del sonnambulismo e degli arousal confusionali, in contrapposizione alle parasonnie Rem (che avvengono durante il sonno con movimenti oculari rapidi), quali ad esempio il disturbo del comportamento in sonno Rem (Rbd)”.

UN CONTROLLO – In soggetti con disturbo parasonnico (10-15% della popolazione con eta’ inferiore ai 15 anni e 2-4% della popolazione adulta) possono essere messi in atto comportamenti che appartengono alla sfera dei tre principali settori, usualmente confinati al periodo della veglia, cioe’ alimentazione, aggressivita’ e sessualita’. Durante la veglia, insomma, in presenza di coscienza e volonta’, questi istinti sono incanalati dalla ragione in un contesto socialmente compatibile, mentre nel corso del sonno sono abitualmente silenti. Sul piano neurofisiologico, nel corso dell’evento parasonnico si osserva un parziale risveglio delle aree cerebrali deputate al controllo motorio, che risultano in quel momento svincolate da quelle di controllo logico-razionale (addormentate), e sarebbero quindi in grado di mettere in atto il contenuto mentale/emozionale appetitivo.

AMNESIA – Proprio per questo simili eventi sono tipicamente coperti da amnesia. Il paziente non e’ quindi consapevole dell’accaduto fino a che non viene informato da chi dorme con lui. Ecco che la peculiarita’ del comportamento puo’ essere fonte non soltanto di profondo disagio emozionale e discordia in ambito familiare, ma puo’ anche comportare conseguenze forensi nel caso di coinvolgimento di persone non consenzienti. Gli eventi parasonnici “sono difficilmente documentabili in corso di registrazione videopolisonnografica in laboratorio, probabilmente in ragione dell’estraneita’ del setting: ambiente, telecamere, elettrodi di registrazione. Tanto che lo sleepsex e’ stato precedentemente documentato in laboratorio in una sola occasione (presso il Centro di Medicina del Sonno dell’Universita’ di Toronto – Ontario), ma era stato indotto dalla stimolazione sessuale da parte della partner del paziente, che si e’ svegliato rapidamente. (adnkronos)

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