La sinistra PD risponde alla Leopolda: «No al premier-segretario e alla coalizione con Ncd»

Mentre a Firenze si apre la Leopolda 6 a Roma (al teatro Vittoria) s’incontrano gli esponenti della sinistra Pd, che non risparmiano qualche frecciata al partito e al premier-segretario Matteo Renzi. La minoranza Dem in assemblea chiede che il Partito Democratico non diventi il megafono di Palazzo Chigi e invita all’unità di chi non è iscritto alla maggioranza renziana.

 

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SINISTRA PD: «PARTITO MEGAFONO DI PALAZZO CHIGI» –

«Il Pd è la nostra scelta e la nostra prospettiva politica. Fuori dal Pd la fotografia è e resta inquietante, con Salvini, Grillo, Berlusconi», ma serve «invertire la rotta» per evitare «una rottura con un pezzo significativo del nostro mondo», ha affermato il deputato ed ex capogruppo Dem alla Camera Roberto Speranza, rivolgendosi alla dirigenza del partito. «Il Pd oggi rischia di provocare tante disillusioni», ha affermato, quindi bisogna chiarire una volta per tutte se il Pd «è un soggetto di centrosinistra o è il partito della nazione indistinto: sono domande che richiedono risposte coraggiose e non casacche strette». E ancora: «In questi mesi il Pd ha fatto prevalentemente il megafono di Palazzo Chigi, così il Pd non serve e non serve neppure a te, Matteo. Senza un Pd vero e organizzato l’impianto delle riforme è più debole e non più forte».

 

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SINISTRA PD: «NO A COINCIDENZA PREMIER-SEGRETARIO» –

Speranza ha anche chiesto di superare il doppio incarico di Renzi. «La coincidenza segretario-premier non ha funzionato, ha depresso l’autonomia del Pd e va superata. Serve un momento di confronto, prima del Congresso è indispensabile riunire la nostra larga comunità e fare una valutazione vera sullo stato del partito». Su questo punto è arrivata dalla Leopolda una risposta da parte del vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini, che ha dichiarato: la coincidenza tra segretario del partito e premiership «è un atto costitutivo del Pd e da questo non intendiamo tornare indietro».

SINISTRA PD: «COALIZIONE SENZA NCD» –

Attenzione all’iniziativa della minoranza Dem è stata dedicata ovviamente anche al nodo delle alleanze. «Il centrosinistra – ha detto Speranza – non si costruisce con il centrodestra. Il Nuovo Centrodestra è un partito che rispettiamo, in questi mesi ha svolto un ruolo importante in una fase di emergenza, ma la prospettiva politica del Pd è un’altra: noi siamo il centrosinistra e loro sono il centrodestra e sbaglia chi pensa che non ci siano più differenze tra destra e sinistra, sono due cose diverse ed è un errore mortale confonderle».

 

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Poi è arrivato l’invito all’unità delle minoranza. «Non siamo il correntone» – ha affermato Speranza rivolgendosi a Cuperlo e Lo Giudice – ma «dico a Gianni e Sergio che in passato ci siamo divisi troppo e siamo stati troppo chiusi in Parlamento in una logica emendativa che non ha portato i risultati sperati».

«Il Pd – ha poi detto nel suo intervento Lo Giudice – è nato con l’obiettivo ambizioso e rischioso della vocazione maggioritaria, ma in uno spazio politico preciso, un campo preciso. Ed è desolante che la risposta più forte» alla lettera dei tre sindaci «sia stata quella di Nardella» quella «di un partito della nazione, di un partito del leader, basato solo sull’ottimismo del futuro». Lo Giudice dice considerare «una falsa prospettiva l’idea di pescare elettorato a destra».

(Foto di copertina: ANSA/ GIORGIO ONORATI)

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