Il sindaco di destra che vuole la legge sullo ius soli

15/09/2017 di Redazione

Lo ius soli può trovare consensi in ogni schieramento. Non solo a sinistra. Lo dimostrano le parole del sindaco di Nardò Giuseppe Mellone, politicamente cresciuto in Azione Giovani, eletto con l’appoggio di una lisa civica e oggi a capo di una giunta di destra. In un’intervista rilasciata a Repubblica, ha ribadito il suo sì alle proposte di legge sullo ius soli temperato, che prevede criteri meno stringenti per gli stranieri per ottenere la cittadinanza italiana. Bisogna «dare la veste di cittadini a bambini che vanno a scuola insieme ai nostri figli, parlano il nostro dialetto, vivono in famiglie integrate. Significa anche dare loro una responsabilità civica nei confronti dell’Italia», sono le parole del sindaco.

 

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IUS SOLI, IL SINDACO DI DESTRA: «SÌ ALLA LEGGE»

«L’Italia – dice Mellone – deve dare risposte concrete agli italiani, cioè la cittadinanza, anche agli italiani di fatto. Non possiamo più mantenere queste persone in un limbo né alimentare l’ingiustizia. Per questo dico ai colleghi sindaci prendete posizione, non soffiate sul vento del razzismo e spiegate alle comunità cos’è la legge sullo ius soli». Una posizione molto distante da quella espressa dalla destra più radicale, da Matteo Salvini a Giorgia Meloni, fino a Forza Nuova:

«Non mi riconosco in partiti di destra che dicono cose poco intelligenti. Una cosa è la cittadinanza a determinate condizioni un’altra l’immigrazione. Usare la preoccupazione della gente per gli sbarchi incontrollati alimenta il consenso di chi pensa alla propria poltrona».

Si riferisce a Matteo Salvini?

«Le sue posizioni sono diventate dominanti in un’area politica, noi la pensiamo diversamente e dovrebbe farlo anche chi, come Giorgia Meloni, viene da una storia differente. Basta rileggere cosa diceva Pino Rauti sull’immigrazione: la considerava una ricchezza e così è anche oggi. Si parla dei reati degli immigrati e si dimentica che gli stranieri consentono a molte aziende italiane di andare avanti».

(Foto da archivio Ansa: chef stranieri e italiani cucinano al ristorante di Eataly a Roma)

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