Silvio e la casa da un milione di euro regalata a Sabina Began

Silvio Berlusconi sarà ascoltato come teste nel processo a Bari sulle escort portate da Gianpaolo Tarantini. E questo procedimento si annuncia come completamente diverso dal Ruby che si è svolto a Milano. Perché mentre le ragazze di quel giro erano state comunque omaggiate di sostanziosi aiuti economici, qui molte delle ragazze hanno il dente avvelenato con l’ex Cav. E soprattutto, ci sono un sacco di cose da spiegare, come racconta il Corriere:

Ma dovrà soprattutto spiegare per quale motivo abbia regalato a Sabina Began un appartamento in via Baccina, al centro di Roma, pagato circa un milione e 200mila euro. A Bari l’«Ape Regina» è accusata di favoreggiamento della prostituzione per aver procurato le ragazze da portare alle cene di palazzo Grazioli oppure a Villa Certosa in Sardegna. E ieri, con una mossa a sorpresa, il pubblico ministero Eugenia Pontassuglia ha deciso di depositare quell’informativa della Guardia di Finanza che elenca i versamenti effettuati dall’ex presidente del Consiglio attraverso svariati bonifici, proprio mentre era in corso l’indagine sulle escort. Lanciando così un segnale chiaro sulla piega che potrà prendere il processo.

Sabina Began archivio Paolo Oliverio

Quell’immobile era il prezzo del silenzio?

Erano stati gli accertamenti del Nucleo valutario ad evidenziare il ruolo di Berlusconi rispetto all’acquisto della casa. Ricostruendo, dopo l’arrivo di una «segnalazione di operazione sospetta» dalla Banca d’Italia, il percorso dei soldi. Il rogito fu firmato nell’estate del 2011, proprio nello stesso periodo in cui l’imprenditore Gianpaolo Tarantini e il faccendiere Walter Lavitola venivano arrestati per ordine dei giudici di Napoli con l’accusa di aver ricattato il premier. L’esito di quelle verifiche patrimoniali è ora a disposizione dei giudici. Protesta l’avvocato Fabrizio Siggia, difensore della donna, dichiarando che «questa documentazione non ha alcuna attinenza con il processo». Ma

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