Siddhartha Dhar, chi è il «nuovo Jihadi John» (che era stato arrestato)

05/01/2016 di Redazione

Ora il nuovo boia dell’Isis ha un volto e un nome. Come hanno spiegato Bbc e Telegraph, le indagini sul successore di Jihadi John hanno condotto le autorità a Siddhartha Dhar. Lui è il militante Daesh che aveva minacciato la Gran Bretagna in un filmato dove venivano giustiziate 5 presunte «spie» accusate di lavorare per Londra. Il ritratto è stato ripreso in Italia da La Stampa.

Ma chi è l’uomo al servizio di Abu Bakr al-Baghdadi che, simulando modi e linguaggi di John, aveva attaccato l’Inghilterra e il premier Cameron per il loro impegno nei raid aerei anti-Is? L’uomo era tutt’altro che sconosciuto alle autorità dato che era già finito in manette per «istigazione» al terrorismo. Per poi essere rilasciato su cauzione. Così era riuscito a fuggire in Siria, dove si era radicalizzato e unito alla Jihad.

SIDDHARTA DHAR NUOVO BOIA ISIS
La ricostruzione della Bbc su Siddhartha Dhar, il nuovo boia dell’Isis

CHI È SIDDHARTA DHAR, IL NUOVO JIHADI JOHN –

Si tratta, come spiega il quotidiano piemontese, di un ex commerciante londinese di 32 anni:

Di origini indiane, ma convertitosi dall’induismo all’Islam e divenuto noto militante radicale. Arrestato nel Regno Unito nel 2014, riuscì a fuggire in Siria dopo il rilascio su cauzione. Un individuo tutt’altro che ignoto all’intelligence britannica, a differenza di figure come Mohammed Emwazi, il giovane londinese emerso dal nulla in Siria nei panni del boia «Jihadi John» e poi presumibilmente ucciso in una raid.

Ha quindi un passato da carcerato, come riporta Francesco Semprini:

L’uomo si era fatto conoscere infatti da tempo a Londra col nome di «battaglia» di Abu Rumaysah fra gli attivisti di un gruppo radicale denominato al-Muhajiroun. Padre di 4 figli e residente a Walthamstow, East London, Dhar era divenuto quasi un personaggio pubblico, partecipando a viso aperto a raduni di militanti musulmani intransigenti, facendosi intervistare e rifiutandosi di condannare l’Isis. Finché, nel 2014, l’avevano arrestato per «istigazione» al terrorismo. Scarcerato in tempi brevi dietro il pagamento di una cauzione, era tuttavia riuscito a sfuggire alla sorveglianza della polizia britannica e a espatriare verso la Siria. Di lui si sono perse le tracce sino a due giorni fa, quando è ricomparso, seppur mascherato, nell’ultima opera di propaganda realizzata dai miliziani di Abu Bakr al-Baghdadi.

 

(Photocredit copertina: ANSA/ WEB/ SITE)

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