Shalabayeva, l’intercettazione sul giudice di pace: «Hanno pagato il mio silenzio»

Il caso Shalabayeva è riassunto in 15 cartelle dell’informazione di garanzia notificate agli 11 indagati, a diverso titolo, per sequestro di persona e falso.

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«Condotte consapevolmente commissive e omissive», spiegano gli inquirenti, giustificate anche da una intercettazione sul giudice di pace, oggi raccontata su Repubblica:

Dirigenti, funzionari e agenti di Polizia (che di quell’identità erano al corrente prima ancora del suo fermo), nonché il giudice di Pace che a quello scempio giuridico diede avallo, Stefania Lavore. Che, si scopre ora, intercettata telefonicamente dal Ros dei carabinieri, si lascia andare a una confessione che, con lei, non solo travolge i protagonisti “in chiaro” di questa storia, ma apre uno squarcio anche sugli innominati dell’inchiesta. «Mi avrebbero schiacciato – confida il giudice a un interlocutore di cui, dall’informazione di garanzia, non è dato conoscere l’identità – ho fatto pippa… Non ho sputtanato nessuno… Hanno pagato il mio silenzio… I panni sporchi si lavano in famiglia».
Di chi aveva paura la Lavore? Chi l’avrebbe schiacciata? Il ministro dell’Interno Angelino Alfano? Quello della Giustizia? Il capo della Polizia Alessandro Pansa? Gli uffici giudiziari di Roma? L’Eni, che – viene documentato ora dall’indagine – avrebbe messo a disposizione dei kazaki, attraverso una sua società, aereo e pilota per questa “extraordinary rendition”? O l’allora capo della Mobile (e oggi direttore dello Sco) Renato Cortese insieme all’allora capo dell’ufficio immigrazione (e oggi questore di Rimini) Maurizio Improta? E poi: come sarebbe e da chi sarebbe stato “pagato” il suo silenzio? Infine: a quale “famiglia” in cui lavare i panni sporchi si fa riferimento?
Raggiunta al telefono, la Lavore farfuglia spaventata di ritenere che la magistratura debba fare il suo lavoro. Né si ha più fortuna con gli altri indagati. «No comment ». «Serenità negli accertamenti in corso» (gli indagati cominceranno ad essere sentiti a Perugia nei prossimi giorni).

(in copertina foto ANSA/ FB)

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