Il sesso orale e il rischio di tumore

29/09/2017 di Redazione

«Di sesso orale si può anche morire». È l’allarme che oggi il quotidiano Libero lancia dalla prima pagina riprendendo dati pubblici forniti dalla Fondazione Irccs, Istituto Nazionali Tumori, in un articolo a firma di Melania Rizzoli, medico, ex parlamentare di centrodestra, e oggi vice presidente dell’Associazione Italiana contro le Leucemie-Linfomi e Mieloma. Le informazioni sono relative al notevole aumento di insorgenza di cancro maligno nel settore testa-collo: oltre 10mila nuovi casi ogni anni in Italia, la maggior parte dei quali dovuti ad una diagnosi troppo tardiva che complica il percorso terapeutico.

 

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SESSO ORALE E RISCHIO DI TUMORE PER IL PAPILLOMA VIRUS (HPV)

I carcinomi della testa e del collo, si spiega, originano dalle cellule epiteiali delle cavità nasali, dei segni paranasali, della faringe, delle ghiandole salivari, del cavo orale e della laringe, l’organo più frequentemente colpito. I sintomi precoci che devono allarmare sono la comparsa di ulcerazioni, placche di colore rossastro o biancastro in bocca, difficoltà di deglutizione, mal di gola, mal d’orecchio o raucedine persistenti, linfonodi ingrossati al collo. Le neoplasie si presentano maggiormente tra gli over 40 e il più importante fattore di rischio è il papilloma virus (Hpv), lo stesso agente infettivo che nelle donne provoca il cancro al collo dell’utero, infezione che si sta diffondendo attraverso i rapporti sessuali. Spiega Rizzoli su Libero:

Il contagio da Hpv è attualmente considerato il più importante fattore nella genesi di queste neoplasie, soprattutto del tumore del laringe, ed il primo contatto con tale virus può avvenire durante un unico rapporto sessuale con un partner infetto, spesso inconsapevole di esserlo. Il primo a rendere pubblico il suo tumore laringeo e la modalità del suo contagio, è stato l’attore Michael Douglas, il quale lo ha reso noto allo scopo di informare milioni di ragazzi sulla pericolosità della mancata prevenzione e sulla necessità di controlli medici specialistici nei soggetti a rischio.
Le donne portatrici del virus in utero, a lungo asintomatiche, contagiano l’uomo sia a livello genitale, sia a livello orale durante la pratica del cunnilingus, mentre gli uomini portatori del virus nelle mucose del pene, contagiano la donna a livello vaginale, oppure a livello laringeo tramite il sesso orale, quando praticato. Con quest’ultimo le cose si complicano, poiché tale virus, attraverso la saliva, arriva nel cavo orale e poi, con la deglutizione, nel laringe, l’organo della fonazione, dove si insedia attorno alle corde vocali, ed esercita la sua azione indisturbato, protetto dal calore e dall’umidità dell’ambiente. Il Papilloma virus, una volta insediato in questa zona, sviluppa la sua azione infiammatoria acuta, la quale, se non curata, diventa cronica, e dopo pochi anni può indurre la cancerizzazione della zona flogistica. Il cancro del laringe è in aumento in entrambi i sessi negli over 50, e la diagnosi è quasi sempre tardiva, perché i sintomi iniziali sono sfumati, e perché spesso la lieve raucedine che insorge viene incautamente attribuita, dal paziente stesso, al solo vizio del fumo e considerata quindi non degna di un accertamento medico.

La maggior parte delle persone affette da papilloma virus (Hpv) non presenta alcun sintomo. Ciò rende difficile se non impossibile scoprirlo. E nella maggior parte dei casi il virsu viene distrutto dal sistema immunitario. Ma alcuni ceppi sono più resistenti e sviluppano il cancro, che resta asintomatico a lungo, fino a quando non è in fase avanzata. È un buon consiglio quello di sottoporsi a esami di screening, per diagnosticare la malattia nella fase iniziale. Per fortuna sulla maggior parte delle ragazze viene praticata la vaccinazione. Il primo vaccino in assoluto viene somministrato verso i 12 anni. Le più giovani stanno diventando immuni da molti cappi, più delle adulte. Alle donne oltre i 30 anni viene consigliato di sottoporsi al test almeno una volta.

(Immagine: screenshot dalla prima pagina di Libero del 29 settembre)

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