Sequestrata di nuovo Porta Ovest, brutto colpo per De Luca

È di nuovo sotto sequestro a Salerno il cantiere di Porta Ovest, la mega opera finanziata per 150 milioni di euro dall’Unione europea. Le due gallerie, di servizio al porto, per snellire il traffico di tir,  sono tra i grandi progetti voluti dall’ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e dovrebbero collegare il porto commerciale con lo svincolo autostradale della Napoli-Salerno.

Un rendering delle gallerie (Via UrbanFile)
Un rendering delle gallerie (Via UrbanFile)

IL SEQUESTRO DI PORTA OVEST –

Secondo il Corriere del Mezzogiorno questa mattina:

Da alcuni minuti i lavori sono stati bloccati da alcuni agenti della Direzione Investigativa Antimafia su disposizione della Procura. Sul posto, oltre ai magistrati, sono giunti alcuni rappresentanti sindacali per rendersi conto della situazione. Gli operai sono stati invitati non solo ad andare via ma a portare con sé gli effetti personali. Esattamente un anno fa il cantiere fu fermato dai carabinieri del Noe che sequestrarono due impianti per la produzione di calcestruzzo e la frantumazione dei materiali inerti risultati privi dell’autorizzazione per l’emissione di polveri in atmosfera, obbligatoria per quelle lavorazioni da cui potrebbero generarsi sostanze nocive. Il sequestro fu successivamente bocciato dal Riesame. A novembre è stato il nucleo di polizia tributaria della Finanza a ficcare il naso nel cantiere per vederci chiaro nei registri contabili e nell’emissione delle fatture.

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IL VANTO DI DE LUCA –

L’opera è considerata il fiore all’occhiello tra gli investimenti voluti dal sindaco Vincenzo De Luca (in copertina alla sua presentazione), appena eletto alla presidenza della Campania e chiaramente il sequestro per mano della DIA rischia di rivelarsi una battuta d’arresto sia per l’opera che per il politico campano, già alle prese con complicate vicende giudiziarie e una contestatissima candidatura. Un problema accessorio, ma non secondario, rappresentato dal fatto che i lavori dovrebbero finire entro il 31 dicembre di quest’anno, pena la perdita dei finanziamenti europei.

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