La Cassazione ha assolto un senza tetto, condannato per bivacco

28/07/2017 di Redazione

Vivere per strada non è un reato.  Lo ha stabilito la Cassazione, assolvendo un senza tetto di Palermo, che era stato condannato per aver bivaccato in strada, come previsto da un’ordinanza comunale. A riferirlo è l’Ansa, che spiega che l’uomo era stato condannato a pagare una multa di 1.000 euro perché si trovava in strada “su di un marciapiede con i cani in una baracca precaria di cartoni e pedane in legno”, un fatto contrario all’ordinanza anti-bivacco del capoluogo siciliano.

Il fatto risale al dicembre 2010: l’uomo, un quarantenne italiano, era stato condannato dal Tribunale per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, dato che non aveva rispettato l’ordinanza del sindaco, che vieta di bivaccare e predisporre accampamenti di fortuna.

L’avvocato che ha presentato ricorso in Cassazione contro la multa da 1.000 euro per aver bivaccato in strada ha rilevato che il senza tetto “versava in stato di necessità, situazione tra le quali doveva essere compresa l’esigenza di un alloggio”.

Un’osservazione condivisa anche dalla suprema corte, secondo cui l’ordinanza del sindaco è  “una disposizione di tenore regolamentare data in via preventiva ad una generalità di soggetti, in assenza di riferimento a situazioni imprevedibili o impreviste”, come riporta l’Ansa.

Il senza tetto quindi è stato assolto e non dovrà pagare alcuna multa al Comune di Palermo.

Foto copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI

 

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