Sentenza Italicum, cosa deciderà la Corte costituzionale

24/01/2017 di Andrea Mollica

Sentenza Italicum. La Corte costituzionale deciderà oggi, o al massimo domani, il futuro della politica italiana. La bocciatura, integrale o parziale, oppure la conferma della legge elettorale introdotta dal Governo Renzi a colpi di fiducia determinerà la prosecuzione o l’interruzione della legislatura. Ecco quali sono i punti sui cui si esprimerà il massimo tribunale italiano.

 

SEGUI > Italicum, oggi la sentenza della Consulta sulla legge elettorale | Live

 

SENTENZA ITALICUM, I PUNTI DELLA LEGGE A RISCHIO

La Corte costituzionale ha iniziato questa mattina l’udienza pubblica in merito alle ordinanze contro la legge elettorale attualmente in vigore per la Camera dei Deputati, definita Italicum sui media, provenienti dai tribunali di Messina, Torino, Perugia, Genova e Trieste. I rilievi presenti nei ricorsi vertono su tutto l’impianto della legge, ovvero la legittimità del ballottaggio, del premio di maggioranza assegnato a chi vince il ballottaggio, al premio di maggioranza attribuito a chi supera la soglia del 40%, ai capolista bloccati, così come alle multicandidature, l’opzione del candidato di scegliere in quale collegio essere eletto.

SENTENZA ITALICUM, LA DECISIONE IN SERATA

Il relatore della causa sull’Italicum è il giudice Nicolò Zanon. Sui giornali di oggi è già stato anticipato il contenuto della sua relazione, e di come sia valutata all’interno della Corte costituzionale. Tra i giudici della Consulta sarebbe maggioritaria la valutazione di incostituzionalità del premio di ballottaggio assegnato dal ballottaggio, così come sarebbero fortemente a rischio le pluricandidature. Più incerto è il giudizio sui capolista così come il premio di maggioranza assegnato al primo turno alla lista che supera il 40% dei voti validi. Saranno 13 i giudici della Corte costituzionale a decidere sull’Italicum: il presidente Paolo Grossi, Giorgio Lattanzi, Marta Cartabia, Giancarlo Coraggio, Silvana Sciarra, Nicolò Zanon, il relatore, Augusto Barbera, Aldo Carosi, Rosario Morelli, Giuliano Amato, Daria de Pretis, Franco Modugno, Giulio Prosperetti. Mancano il giudice Giuseppe Frigo, dimissionario, e l’ex presidente Alessandro Criscuolo.

SENTENZA ITALICUM, GLI SCENARI

La sentenza della Consulta sull’Italicum è aperta a diversi scenari. La Corte costituzionale potrebbe cancellare l’impianto del sistema, imponendo così al Parlamento di riscrivere una normativa elettorale adeguata alla sua giurisprudenza. Una simile decisione renderebbe la prosecuzione della legislatura fino alla scadenza naturale del 2018 molto probabile. Una sentenza applicativa con un nuovo sistema elettorale, simile alla 1/2014 che aveva cancellato il Porcellum e che disciplina l’elezione del Senato della Repubblica, favorirebbe invece la corsa al voto anticipato. Un’eventuale dichiarazione di incompetenza, alla luce della mancata applicazione dell’Italicum, sistema con cui non si è mai votato, appare invece meno probabile agli osservatori.

SENTENZA ITALICUM, VERSO IL RITORNO DEL PROPORZIONALE

La Corte costituzionale potrebbe anche decidere di limitarsi a mandare raccomandazioni al legislatore, invitandolo a rendere omogenei i due sistemi di Camera dei Deputati e Senato della Repubblica. Al momento il primo è una legge elettorale con un premio di maggioranza che scatta al primo turno se una lista supera il 40% ,oppure all’eventuale ballottaggio tra le due formazioni arrivate in testa. Al Senato della Repubblica la legge elettorale prevede invece una ripartizione proporzionale dei seggi, con una soglia di sbarramento dell’8% su base regionale, che scende al 3% in caso di coalizioni. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva chiarito nel discorso di fine anno come sia contrario a sciogliere la legislatura senza sistemi elettorali omogenei tra le due camere.

(Foto di copertina tratta dal profilo Facebook della Camera dei Deputati)

Share this article
TAGS