Il senatore della Lega “infastidito” dai salvataggi di migranti in Libia

Che alcune persone sui social network manifestino disappunto per l’intervento italiano a largo delle coste libiche nel salvataggio di migranti è un fatto molto grave. Ma è ancor più grave che tra coloro che manifestano quel disappunto ci sia anche qualche parlamentare della Repubblica, una persona che dovrebbe rappresentarci (o almeno provare a farlo) con equilibrio e buonsenso, senza lasciarsi andare ad una continua e sterile propaganda. Parliamo di Gian Marco Centinaio, capogruppo della Lega Nord al Senato che in queste ore ha avuto la pessima idea di condividere su Facebook un’immagine con frasi che condannano il soccorso delle nostre imbarcazioni a ridosso del continente africano (come accaduto due giorni fa, quando sono state tratte in salvo quasi 400 persone che erano a bordo di un barcone ribaltatosi). «La freccia rossa – si legge sulla foto del diario di Centinaio – indica il puntino bianco dove siamo andati a salvare 14 imbarcazioni con circa 4.000 migranti di conseguenza». Dunque, l’interrogativo: «Ma li andiamo a prendere o li soccorriamo quando sono nelle nostre acque? Fatemi capire». Più giù, poi,nella didascalia, il commento del senatore: «Alfano, Renzi, Boldrini e tutti i comunistacci dovrebbero andare a lezione di geografia».

 

gian marco centinaio(Immagine da: Facebook / diario di Gian Marco Centinaio)

 

Insomma, Centinaio sembra evidentemente infastidito dal recupero dei disperati. Come se l’intervento delle navi europee (non italiane peraltro) fosse inopportuno o, chissà, addirittura ingiusto. Si tratta di un’idea sbagliata che non è purtroppo fine a se stessa. Il sentiment del senatore del Carroccio (che coincide probabilmente con quello di buona parte del suo elettorato) tende infatti ad affermare un’idea pazzesca: quella che il valore del salvataggio di vite umane possa finire in secondo piano rispetto alle valutazioni sulla bontà di una legge o un trattato, di un’operazione di controllo delle coste (Triton di Frontex), della politica nazionale o europea nel contrasto al traffico di uomini. Il rischio è quello di allargare le fila dei rabbiosi. «Non è che non sanno la geografia, sanno benissimo dove andare a trovare i loro clienti e/o i loro soldi. Nessun soccorso è solo una macchina per far fare soldi», è uno dei commenti al post di Centinaio.

Ecco, il senatore della Lega, avrebbe potuto fare altro, senza tuttavia rinunciare alle sue idee di destra sull’immigrazione e l’accoglienza. Avrebbe potuto ad esempio spiegare, ad onor di cronaca, che le prime imbarcazioni intervenute nel salvataggio dei migranti non sono italiane: si tratta della nave militare irlandese L.E. Niamh e la panamense Dignity One di Medici senza Frontiere. Ma avrebbe potuto anche spiegare che, al di la delle operazioni di Frontex come Mare Nostrum e Triton (la seconda prevede il controllo, e non il soccorso, delle acque internazionali entro le 30 miglia dalle coste italiane) Marina Militare e Guardia Costiera italiana devono adempiere ai doveri di salvataggio imposti dalle Convenzioni internazionali di diritto del mare: possono salvare persone anche a poche decine di miglia a Nord della Libia, ed oltre 100 miglia a Sud di Lampedusa. Se lo avesse fatto, probabilmente Centinaio non avrebbe conquistato nessun consenso in più, ma avrebbe certamente reso la sua funzione di parlamentare davvero onorevole.

(Foto di copertina: Giuseppe Lami / Ansa)

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