Selvaggia Lucarelli e la terribile lettera a Simona Ventura che nessuno vorrebbe ricevere

13/04/2016 di Redazione

Selvaggia Lucarelli ha scritto una lettera aperta a Simona Ventura. Il testo completo lo trovate sul Fatto Quotidiano di mercoledì 13 aprile, ma una piccola anticipazione è giusta e doverosa.

«Cara Simona Ventura», scrive Selvaggia, spiegandole che chi la definisce “finita” è gente con la memoria corta. Questo perchè:

Se così non fosse si ricorderebbero di Pittarosso “scarpe a più non posso”. Quello (sull’Isola ndr) non è stato il punto più basso della tua carriera. Quello è stato il punto più basso della storia delle arti visive dalle pitture rupestri raffiguranti scene di caccia in poi.

E ancora:

Se si è ritenuto un suicidio la tua deecisione di accettare di andare all’isola, quella di Brocchi di accettare di allenare il Milan è come minimo un harakiri col tridente. È successo che hai fatto qualche minchiata di troppo, quello sì.

SELVAGGIA LUCARELLI VS SIMONA VENTURA

La Lucarelli non risparmia nemmeno una teoria Darwiniana tutta personale:

«Tu sei l’anello di congiunzione tra un pitbull e un Erinni, non avresti vinto neppure se fossi andata in nomination con Yoko Ono. Sì, lo so che l’isola era una tua creatura e tu ci tenevi tanto a rimetterci un piede dentro, ma non è che se un marito ti lascia tu puoi accettare di diventare la sua colf pur di rimanere in casa con la sua nuova moglie».

Così, dopo averle ricordato che “stava sulle balle” anche ad Alessia Marcuzzi ha sottolineato come anche Alfonso Signorini

«Quando eri SuperSimo e facevi i trenini al Billionaire con Lele Mora ti portava sul palmo della mano, ora che conti quanto il Molise nello scacchiere internazionale non esita a farti passare per una megera»

La lettera prosegue sugli stessi toni:

«Tu che hai vissuto il momento del tuo massimo splendore nell’ era dei tronisti e del circo di nani e ballerini, esci col televoto contro un tronista e un circense, in una specie di spietato contrappasso».

«Tu che cazziavi i furbetti con l’ accendino, sei finita a farti fare la tinta di nascosto da una parrucchiera hondurena che in popolarità ormai scalza perfino la sguattera del Guatemala».

E poi la conclusione amara.

«Ora vedrai, ammaccata, spelacchiata, tramortita riuscirai nell’ unica impresa che non t’è mai riuscita oltre a quella di avere un outfit decente a miss Italia: quella di sembrare umana».

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