Comunali: dietro il “triplete” del Movimento 5 Stelle

Sean Christian Wheeler non doveva neanche diventare sindaco a Porto Torres. Ha corso quasi “per caso”, sostituendo all’ultimo momento il compagno del Movimento 5 Stelle Maurizio Zolesi. E invece Wheeler, l’americano di Gaeta, ce l’ha fatta. E non con poco. Il Movimento 5 stelle ha raggiunto nella cittadina sarda il 72,74 per cento. In un polo dove la crisi del petrolchimico è l’emblema del fallimento dell’industria nell’isola ha vinto lo slogan “energie rinnovabili”. Lui, insegnante laureato in biologia, è residente in città dal 1999 quando lavorò per un centro di acquacoltura, vicino alla centrale di Fiume Santo. E attorno a lui si stringe la cittadinanza, che lo conosce e lo ha premiato.

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COMUNALI: IL MOTORE M5S – Tre ballottaggi su tre. Il Movimento è passato al secondo turno nella torinese “Venaria la Rossa” (con l’aiuto di Sel) e a Quarto dove per l’avvocato Rosa Capuozzo, la prima “sindaca” donna, si è mobilitato il direttorio e in primis il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. Il locale diventa il motore del popolo di Beppe Grillo.

I grillini entrano in comuni dove, come direbbe il leader genovese, sono «rimaste solo le macerie»? Non proprio. Ci sono due differenti conquiste M5S: le città con dei debiti mostruosi (la Parma prima di Pizzarotti o Bagheria) o le roccaforti rosse dove il PD (ora con una nuova identità) ha difficoltà a mantenere il proprio elettorato.

COMUNALI: QUANTO HA PERSO M5S NEGLI ULTIMI DUE ANNI -Sul nazionale, confrontando i dati dell’Istituto Cattaneo, va ricordato, il Movimento 5 Stelle ha perso quota: ha circa 893 mila voti in meno rispetto al 2014 e 1.953 mila elettori in meno rispetto al boom del 2013. I colpi più pesanti si registrano nel Veneto. Nelle lande leghiste M5S ha subito un calo – secondo l’Istituto – del 75 per cento. Ecco perché per leggere meglio quindi le vittorie locali di ora e la “non vittoria” a livello regionale occorre tenere a mente alcuni fattori.

COMUNALI: M5S PREMIATO DALLA SCARSA AFFLUENZA – In primis il dato dell’affluenza (escludendo il plebiscito avvenuto Porto Torres). A Venaria è andata alle urne meno della metà degli aventi diritto: il 47,51 per cento della popolazione. Idem per vale per Quarto dove l’affluenza al secondo turno è stata piuttosto bassa, ferma al 43,79 per cento. E in entrambe le città il centrodestra è arrivato al voto diviso, senza contare alcuni particolari endorsement di candidati della medesima area verso la rivoluzione grillina (è successo a Gela per esempio).

COMUNALI: SE M5S LAVORA MEGLIO SUL TERRITORIO Sono fattori che influiscono? Probabile. In base a quanto è debole l’avversario il Movimento vince. Secondo quanto tempo una città è rimasta sotto il potere delle solite facce il grillino spopola. Ma guai a definire la corazzata M5S come antipolitica. Perché nel locale avviene ciò che il Movimento difficilmente può permettersi sul piano nazionale: endorsement da parte di personaggi del centrodestra, accordo sul programma con un primo cittadino leghista (come è successo a Laives, in Alto Adige), sostegno da Sel. Politica, insomma. Quella che imbriglia i parlamentari a Roma ma che permette al laboratorio “direttorio” di lavorare molto bene sul territorio. Deputati e senatori fanno campagna elettorale costante, mettendo il leader in un angolo. E l’Italicum è dalla parte del Movimento. Lo ricorda Luigi Di Maio, convintissimo: «A livello nazionale correremo tutti con un’unica lista. Quindi per le prossime elezioni o cambiano la legge o a Palazzo Chigi è meglio che preparino le valigie. Le persone vogliono vederci governare. E noi siamo pronti».

(in copertina Rosa Capuozzo del Movimento 5 stelle eletta sindaco di Quarto (Napoli) foto ANSA)

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