Schengen, il ritorno dei controlli alle frontiere è il più grande stress test alla libertà di circolazione delle persone

Schengen

, l’Europa sta richiudendo le sue frontiere per fronteggiare la crisi dei migranti. La libertà di circolazione delle persone, uno dei pilastri dell’unificazione europea, è messa in discussione dall’inadeguatezza della politica migratoria comune. Senza una svolta in questo senso, che cambi profondamente il sistema di Dublino, l’area Schengen difficilmente potrà essere salvaguardata.

SCHENGEN SIGNIFICATO

– 30 anni fa l’Europa si era accordata per cancellare le frontiere. Il mercato unico su cui si è basato il processo di unificazione del Vecchio Continente si basa su quattro libertà fondamentali: la libertà di movimento delle persone, dei capitali, delle merci e dei servizi. Le ultime tre sono state realizzate gradualmente con le modifiche ai Trattati, per garantire la prima, la politicamente più difficile visto che il controllo delle frontiere è uno dei tratti distintivi della sovranità di uno Stato, è servito un processo politico apposito. L’area Schengen, disciplinata da un apposito Trattato, permette a 400 milioni di cittadini europei di viaggiare all’interno di 30 Stati europei (26 dell’UE, con eccezione di UK e Irlanda, più Islanda, Svizzera, Norvegia e Liechtenstein) di viaggiare senza alcun controllo ai confini. La crisi dei migranti ha però messo in discussione il mantenimento dell’area Schengen. La Germania, dopo aver aperto le frontiere ai migranti in fuga dalla guerra siriana e bloccati dall’Ungheria, ha infatti sospeso la libertà di circolazione delle persone alla frontiera con l’Austria. L’arrivo in massa dei migranti in Baviera ha fatto collassare le strutture di accoglienza, e i governi statali hanno chiesto all’esecutivo federale di ripensare la sua politica così solidale nei confronti dei migranti.

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SCHENGEN EUROPA

– La decisione della Germania è stata adottata anche dall’Austria e dalla Slovacchia, mentre anche Francia, Paesi Bassi Polonia e Repubblica Ceca stanno valutando la sospensione di Schengen. Le misure sono state prese d’accordo con la Commissione europea. In caso di situazione eccezionali la normativa europea permette il temporaneo ripristino dei controlli alle frontiere. Durante i Mondiali di calcio del 2006, vinti dall’Italia di Lippi, la Germania aveva già sospeso l’area Schengen. Ora però la crisi dei migranti, come rimarca Handelsblatt, sta fornendo il più rilevante stress test alla libertà di circolazione delle persone. Non è messa in discussione solo una misura, ma un principio cardine del processo di unificazione europeo iniziato negli anni ottanta, che ha portato alla moneta unica, alla Bce, a Schengen e al sistema di Dublino. Secondo Handelsblatt è proprio il fallimento del sistema di Dublino ad aver provocato il ritorno ai controlli alla frontiera. Sula crisi dei migranti, evidenzia Die Zeit, l’Europa sta mostrando un cuore gelido fatto di gelosa tutela dell’interesse nazionale. Lo dimostra anche il nuovo stop del piano della Commissione, che aveva rinunciato ancora alle quote vincolanti per non farlo fallire del tutto. La crisi dei migranti è stata provocata dall’aver trascurato per anni il problema. Un errore fatale, che però ora l’Europa non sembra in grado di correggere.

Photocredit: Christopher Furlong/Getty Images

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