Il dialogo tra Riccardo Scamarcio e Alessandro Di Battista sull’economia a Otto e mezzo

28/11/2017 di Redazione

Riccardo Scamarcio e Alessandro Di Battista hanno dialogato a lungo, con evidente soddisfazione di entrambi, a Otto e Mezzo. L’attore ha precisato di non essere un sostenitore del M5S, anche se ha confermato la sua dichiarazione di apprezzamento per il deputato romano, il politico che preferisce come già affermato in passato. Scamarcio e  Di Battista hanno evidenziato diversi punti in comune, e qualche differenza, sull’economia. Il dissenso maggiore riguarda Alitalia.

 

Scamarcio e Di Battista a dialogo sull’economia a Otto e mezzo

Il deputato dei 5 Stelle condivide la sua cessione, mentre l’attore è contrario alla sua privatizzazione e preferirebbe rinazionalizzare la compagnia di bandiera. Dopo aver speso decine di miliardi per un vettore fallito, Riccardo Scamarcio ritiene dunque che buttare via altri soldi del contribuente sia il modo migliore per gestire la crisi di Alitalia. Le vere vette sono state toccate però quando i due ospiti di Otto e mezzo hanno parlato di disavanzo e debito. Riccardo Scamarcio ha rimarcato, con una certa ragione, come per ogni governo italiano sia difficile cambiare le cose visto che ogni anno si pagano interessi sul debito nell’ordine dei cento miliardi di euro. Grazie soprattutto alle politiche monetarie della Bce l’Italia spende in realtà di meno – nel 2016 66,6 miliardi, 17 miliardi di meno rispetto al 2012 – ma è indubbio che gli interessi sul debito riducano al minimo lo spazio per  nuove politiche fiscali. Scamarcio rimarca come lo Stato non possa poi agire per colpa dei vincoli europei sul disavanzo, che lui scorrettamente indica nel 2,5%  quando è il 3% di deficit rispetto al Pil. Su questo punto di discussione Di Battista gli dà ragione, rimarcando come Francia e Germania abbiano sforato in passato i vincoli sul disavanzo annuo. Anche noi, in realtà, ma viene sempre dimenticato. Lilli Gruber corregge il deputato M5S evidenziando come l’Italia abbia un debito pubblico così alto che imponga un rispetto più attento dei parametri dell’UE, al che Di Battista raggiunge vette altissime rimarcando come gli Stati Uniti possano far disavanzo e debito senza limiti. Non sono nell’UE, forse sfugge, e hanno una forza economica decisamente superiore alla nostra, tale da convincere gli investitori a comprare debito americano anche in caso di disavanzi elevati.

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Riccardo Scamarcio raggiunge il suo climax  a Otto e mezzo evidenziando però come nell’Unione europea il calcolo sul debito sia scorretto, e orientato a privilegiare Germania e Francia. L’attore rimarca prima come tutti i debiti degli Stati debbano essere calcolati assieme, e poi come nel conto fatto dall’Ue dovrebbero rientrare anche i debiti privati. Per Scamarcio quindi se i debiti sono garantiti da uno che non li ha si può svoltare a livello economico. Tanti auguri a chi fa attività economiche con l’attore.

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